La band napoletana 1989 alle prese con Alberi Nudi
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Nel 2017 tre ragazzi napoletani si chiudono in uno studio di produzione – quello della Soundinside Basement Records – per registrare il loro primo EP Alberi Nudi, uscito lo scorso 13 ottobre. Il periodo successivo alla registrazione è stato dedicato alla costruzione di un live: ampliato il set e approfondite le potenzialità live della strumentazione – anche grazie al confronto con l’esperto Renato Grieco del KU Studio, luogo eletto quale ‘quartier generale’ -, 1989 conquista il primo posto del Nerano Music Festival, sotto una fantastica eclissi di luna.
Antonio Ardito, frontman dei 1989, racconta nascita del gruppo:
Un tempo Guido e la legge di Murphy, abbiamo composto brani pop in lingua inglese facendo largo uso di strumenti acustici anche da noi costruiti. Nonostante un discreto successo, il genere che avevamo abbracciato non ci soddisfaceva appieno. Abbiamo così iniziato ad approfondire un linguaggio di cui non sapevamo nulla ma che ci aveva sempre attratto accomunando tutta la musica che ascoltavamo: l’elettronica.
La scoperta di questo nuovo linguaggio, quello dell’elettronica, ha posto i 1989 in una condizione di relativo analfabetismo:
Il primo risultato del nostro cambio di pelle è stato imbarazzante. Le produzioni erano sconnesse e totalmente fuori controllo. Da qui è iniziato un periodo di studio matto e disperatissimo che ha condotto ciascuno di noi a approfondire un campo a lui affine del mondo della musica elettronica: Antonio, dopo aver acquistato la sua prima drum machine, è divenuto il “drum master”; Guido, il più psichedelico dei tre, ha sviluppato questa sua anima attraverso una serie di synth digitali e analogici; Andrea, il demiurgo, si è specializzato nel missaggio e nel mastering, raffinando le produzioni e tentando di amalgamare le varie esperienze fuoriuscite da questo nuovo impulso creativo del gruppo.
La metamorfosi principia da una ineludibile correzione anagrafica:
Con il nome di “1989”, un anno che a nostro avviso rappresenta iconicamente un cambio generazionale e sociale decisivo, abbiamo inteso raffigurare questa nostra metamorfosi. La filosofia è quella di integrare il più possibile il mondo analogico con quello digitale, la musica fatta con le macchine e con il computer con quella suonata con strumenti “tradizionali”. Una metafora dei nostri tempi: esplorare il nuovo con la consapevolezza della tradizione.
Ad ottobre è uscito il primo Ep dei 1989, dal titolo Alberi Nudi:
Il disco parte in prima istanza da esperienze personali dei membri del gruppo. In realtà, conformemente allo spirito del progetto, i nostri temi li ritroviamo condivisi da una intera generazione. Nato spontaneamente, in realtà il nostro disco si è rivelato da sé come un concept album. Ogni brano è inteso come un capitolo di una storia unitaria: dall’aridità della quotidianità più becera all’incontro vitalizzante con un altro essere umano, passando per la delusione del distacco, il ritorno costante e quasi ossessivo nella memoria, e la chiusura del cerchio, con il ritorno alla condizione iniziale ma arricchita dal confronto con l’alterità.
Cosa bolle in pentola?
Siamo attualmente impegnati nella costruzione di un evento ad hoc per la presentazione del disco e delle canzoni più recenti: un evento però che sia allo stesso tempo una festa per tutti i nostri amici e che coinvolga altri artisti che condividano il nostro genere o la nostra visione della musica.
Al di là dell’evento di presentazione del disco, quest’inverno sono progettate una decina di date in vari locali di Napoli e provincia. La nostra estate 2019 invece si preannuncia decisamente torrida con la programmazione di un minitour in Italia la partecipazione a diversi festival campani e nazionali di musica emergente. L’anno prossimo già prevediamo di incidere il primo LP contenente i brani che abbiamo scritto nell’ultimo anno e mezzo. Stiamo lavorando infine a una colonna sonora per un cortometraggio in uscita il prossimo autunno.
[Antonio Mastrogiacomo]