Il salone delle feste ha ospitato una singolare proposta musicale per 2 pianoforti e 24 mani
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
24 mani pennellano il rincorrersi delle note su due pianoforti a coda: i 12 pianisti si danno il loro gran da fare animando musicalmente la mattina di quanti sono intervenuti presso il salone delle feste del museo di Capodimonte domenica 8 aprile. Questo concerto-evento ha davvero marcato positivamente le aspettative di un pubblico che ha visto come la creatività musicale possa farsi strada anche nell’atto performativo sapientemente giocato dai protagonisti del concerto.
24 mani è la singolare proposta che parte dal didatta e maestro Gabriele Ottaiano, docente di pianoforte del conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, in grado di costruire una squadra di giovani e talentuosi musicisti che, validi esecutori solisti, in gruppo si guidano vicendevolmente trovando nell’ascolto l’uno dell’altro uno dei fondamenti della musica quale esercizio di interplay e disposizione nei confronti del suono. I musicisti impegnati sono stati: Aprea Giuseppe, Ariosto Rosario, Capozzi Francesco, Corrado Lorenzo, Leone Giuseppe, Cocca Matteo, Giovannelli Antonella, Cardena Pasquale, Previte Emily, Salzillo Giosuè, Moretta Gabriele e lo stesso Gabriele Ottaiano.
La letteratura pianistica a più mani, sapientemente rielaborata dalla formazione delle 24 mani, costituisce infatti un repertorio poco affrontato nella prassi musicale contemporanea, pur riservando un fascino che si traduce in una esperienza al pari visiva e uditiva. Così, si passa agilmente da medley di musica classica a intrecci di melodie napoletane, senza dimenticare composizioni originali per la singolare formazione delle 24 mani.
Importante resta sottolineare come la centralità del pianoforte non si riduca alla centralità della tastiera, ma si estenda a tutti quegli strumenti che permettano di farlo vibrare anche in forme meno convenzionali, facendo dei musicisti presenti dei veri orchestrali disposti intorno al sempre fertile corpo del proprio strumento.
La cornice del Salone delle feste di Capodimonte ha rappresentato infine il valore aggiunto di questa iniziativa in grado di trasportare la formazione musicale delle 24 mani, così marcatamente contemporanea, nelle pieghe di un passato unico come quello dello splendido museo napoletano.
[Antonio Mastrogiacomo]