Tramite il bando di partecipazione -attivo sino al 25 settembre- chiunque può presentare il proprio elaborato negli spazi di proiezione, sia esso un corto (con durata dunque inferiore ai trenta minuti), un lungometraggio o un documentario.
Dal 9 al 14 novembre a Napoli si terrà l’VIII edizione del “Festival del Cinema dei Diritti Umani“, un’iniziativa nata con l’associazione salernitana “Cinema e Diritti“.
Fondata nel 2005, “Cinema e Diritti” è un’associazione che si occupa, nel sud Italia e nel sud del Mondo, di promuovere la cultura dei diritti universali attraverso il progetto “Festival del Cinema e dei Diritti Umani“, cioè utilizzando strumenti audiovisivi con i quali documentare il processo evolutivo atto a epurare da qualsiasi forma di discriminazione e annientamento della dignità umana, la società odierna.
Il progetto è ispirato al “Cine de Derechos Humanos“, conseguente i medesimi obiettivi, già attivo in America Latina dagli anni novanta.
Al “Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli” partecipano associazioni locali, nazionali e internazionali che da sempre svolgono il loro lavoro senza che sia destinato loro un ponderato spazio mediatico che possa render nota la mole delle attività di queste organizzazioni.
Tramite il bando di partecipazione –attivo sino al 25 settembre– chiunque può presentare il proprio elaborato negli spazi di proiezione, sia esso un corto (con durata dunque inferiore ai trenta minuti), un lungometraggio o un documentario.
L’evento si sviluppa su due pricipali fasce orarie; nelle prime ore del giorno si interviene nelle scuole medie, superiori e nelle università, andando così a fare un importantissimo lavoro di sensibilizzazione su una fascia ad alto rischio; nelle ore pomeridiane invece si da maggior spazio a registi locali emergenti, creando dopo le proiezioni, assolutamente gratuite, tavoli di dibattito, che introducono il film a tema centrale della giornata.
Le attività inerenti al festival arrivano nella periferia della città, lì dove i disagi dovuti ad una fallimentare applicazione della dichiarazione dei diritti umani crea maggiori situazioni di disagio e di emarginazione, e sono aperte a tutti i cittadini senza limiti di età, perché l’obbiettivo del “cinema dalle gambe lunghe“, definito così dalla stessa associazione, è quello di offrire giusti canali informativi con i quali rendere valicabili le frontiere culturali tra le diverse fasce della popolazione. Nel centro storico, invece, sarà dato più spazio a problemi di carattere internazionale potendo creare un pubblico più eterogeneo.
L’informazione raggiunge la sua massima raggion d’essere lì dove è globale, completa e libera da qual si voglia interesse economico e politico. Su questi precetti il “Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli” fonda il suo lavoro, concretizzando la possibilità di scelta, diventando così padroni del proprio fututo e delle proprie risorse.
[di Roberto De Rosa]