Le api si sa sono il simbolo dell’operosità. Ogni alveare contiene decine di migliaia di api, animaletti piccolissimi, ma estremamente laboriosi.
Purtroppo oggi esse sono in pericolo e se sono a rischio loro, è a rischio l’intero ecosistema. Le api sono fondamentali alla vita dell’uomo sulla Terra. Ricordiamo che è grazie alle piante che la nostra atmosfera è ricca di ossigeno, quindi senza di esse come si farebbe? Impollinando circa il 90% delle nostre piante, le api rendono infinita la loro riproduzione. Esse andrebbero quindi preservate, invece negli ultimi anni sono diminuite a vista d’occhio, molto probabilmente a causa dei pesticidi che vengono utilizzati da noi uomini nelle coltivazioni.
Aganetha Dyck,artista canadese nata nel 1937, da anni si impegna nello studio delle api e nella ricerca di soluzioni a problemi ambientali. È particolarmente interessata al rapporto uomo/natura e soprattutto alla possibile comunicazione tra le due parti, che spesso e volentieri manca.
I fenomeni della natura per noi uomini sono ovviamente imprevedibili, ma è pur vero che siamo così presi dalla nostra concezione di evoluzione e di progresso, che non abbiamo limiti e oltrepassiamo il confine oltre il quale quello per l’ambiente (e per chi lo popola) non è più rispetto ma sfruttamento. In questo modo non solo danneggiamo quanto di bello abbiamo attorno, ma a lungo andare distruggeremo anche noi stessi.
Trovare un equilibrio tra uomo e natura è difficile, ma non impossibile e Aganetha Dyck nel suo piccolo ne è la dimostrazione.
L’artista canadese ormai collabora tranquillamente con le api per creare le sue strane opere d’arte.
Aganetha lascia appositamente negli alveari progettati per lo scopo dei semplici oggetti, per lo più statuine di porcellana. Il risultato è a dir poco entusiasmante.
Col passare del tempo gli oggetti vengono completamente trasformati dal lavoro delle api, che con la loro cera creano dei piccoli capolavori, che l’artista poi può esporre con fierezza in pubblico.
Insomma le api fungono da artiste, realizzando delle opere che destano davvero curiosità e ammirazione.
Questi piccoli insetti quindi sono diventati essenziali per il lavoro di Aganetha Dyck che ha trovato così un modo bizzarro per “sfruttare” la natura senza danneggiarla.
Aganetha e il suo progetto artistico dimostrano come sia semplice collaborare e in qualche modo comunicare con questi insetti senza procurare loro danno alcuno e questo esempio dovrebbe essere seguito in tutte quelle che possono essere le esigenze umane. Una necessità non implica automaticamente distruzione.
-Magdalena Sanges-