Il Primo maggio in Italia è un’occasione per molteplici celebrazioni, alcuni esempi: Roma conquista e richiama con una delle manifestazioni nazionali più celebri, il concerto in piazza San Giovanni con grandissimi nomi della musica che da sempre alternano la loro arte sul festoso palcoscenico; Taranto, per il secondo anno consecutivo, presso il parco Archeologico delle Mura greche, si muove all’insegna di un altrettanto mega evento musicale; per tutti, ad ogni modo, è “la festa dei lavoratori” (anche per chi il ‘lavoro è in festa’).
Per Napoli “città d’arte” il Primo maggio è solo l’inizio di un intero mese all’insegna della cultura: spettacoli, visite guidate, mostre, convegni, rassegne cinematografiche, concerti, performance, questo e tanto altro è il Maggio dei Monumenti, l’attesissimo mese-evento a cadenza annuale.
La manifestazione, che quest’anno festeggia la sua ventesima edizione, fu ideata per riscoprire l’infinito patrimonio artistico partenopeo, ‘tesori’ spesso ‘nascosti’ al pubblico e che nel mese di maggio sono fruibili, molti dei quali con formule gratuite. «Questa grande kermesse culturale è un’occasione mensile per conoscere forse, meglio, i luoghi della città. La grande macchina organizzativa ha una valenza innanzitutto di attrattore turistico, ma a questo punto ne approfittano anche gli stessi cittadini, magari i più pigri e sordi al quotidiano scenario di bellezza che li circonda. Attività didattiche, visite guidate, mostre, convegni ed eventi fanno vivere questo contatto come una grande festa, come il mese speciale dei monumenti», racconta con passione un ragazzo, storico dell’arte e guida turistica, impegnato per tanto nel ‘servire’ con intimo piacere per l’intero mese la sua città.
Il tema 2014 del Maggio dei Monumenti è “Storie e leggende napoletane”, ispirato all’omonimo e celebre testo dalla “schietta napoletanità” (cit. Galasso) di Benedetto Croce il cui indice e i cui argomenti dell’opera forniscono lo schema degli itinerari, dei percorsi artistici, letterali, turistici, culturali dei cinque fine settimana della manifestazione, ma il programma nel suo complesso è ricchissimo e vede diverse sedi e realtà protagoniste.
Miti, leggende che, a differenza delle fiabe, determinano una valenza storica nei racconti, percorrono da millenni la ‘trama’ del capoluogo campano, così la scelta dell’opera di Croce (intrisa di antiche leggende partenopee a cui lo stesso autore era dichiaratamente appassionato) come musa del progetto e filo conduttore per il racconto di Napoli, risulta essere originalmente logica «In realtà forse l’ispirazione crociana, se ben posta e spiegata, può risultare quanto mai profetica in questo momento per Napoli. Croce era nostalgico della Napoli che scelse come casa e come studio e ci ha lasciato un’importante lezione sul valore didattico ed educativo delle leggende. Con le leggende lui spiegava l’interesse per luoghi e storie, le considerava vitali per ingentilire l’animo e per stringere quel legame con il passato che non muore come una fiaba fantasiosa, ma che ha ben solide radici nella storia vera. Forse, anzi sicuramente, c’è bisogno di riscoprire, attraverso le leggende, i luoghi amati, tutti, immaginare per un attimo Napoli con tanto cemento in meno, e rivivere i periodi aurei di alcuni suoi angoli. Così forse potrebbe nascere in noi un maggiore senso di apprezzamento e quel senso di appartenenza che manca tanto, che ci dovrebbe spingere a recuperare, valorizzare e custodire gelosamente […] La possibilità poi ogni anno di variare il tema ti mette in gioco per affrontare nuove ricerche, nuovi studi e nuovi modi di raccontare la storia dei luoghi… ne scopro sempre in nuovo, io in primis», continua a riflettere ‘l’artistica’ guida.
In un certo senso, dunque, un ‘passato da cui ripartire’, perché probabilmente «Il legame sentimentale con il passato prepara e aiuta l’intelligenza storica, condizione di ogni vero avanzamento civile», scriveva Benedetto Croce.
Il Maggio dei Monumenti 2014 vede, tra le sue peculiarità, come la campagna promozionale affidata ai talenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che per l’occasione hanno realizzato un nuovo progetto grafico e audiovisuale, anche tante novità come l’estensione, ad esempio, della manifestazione anche ai comuni limitrofi di Boscoreale e Castellammare di Stabia.
Tra i monumenti, i luoghi bellissimi della città, le strade, gli attimi quasi di ‘poesia’, come ad esempio il “settimo itinerario” alla scoperta “da Mergellina al Real Passeggio di Chiaia (Villa Comunale)”, cui la manifestazione condurrà, si spera che «Il Maggio dei Monumenti non sia fine a se stesso. Che sia tutto l’anno. Che questa vitalità culturale viaggi da gennaio a dicembre, che diventi il motore di Napoli e che luoghi riaperti e riconquistati lo rimangano per sempre», augura il giovane ‘Cicerone’ napoletano.