La creatività di Alessandro Severino alle prese con palline, clave e fuoco
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Lontano dal malpancismo diffuso, Alessandro Severino ha saputo affidarsi alla creatività e alla dedizione per ricavarne un lavoro in grado di entusiasmare grandi e piccini. L’arte della giocoleria, tanto lontana dai percorsi di studio accademici quanto vicina alla strada, resta creazione senza tempo: sarebbe infatti impossibile immaginare il medio evo senza giullari e giocolieri. Alessandro Severino si richiama dunque a questa nobile arte, facendo da un lato promozione e comunicazione di sé stesso, dall’altro dividendosi tra diversi ruoli di performer. Diversi sono i contesti in cui può trovare spazio, dalle rievocazioni storiche ai ricevimenti:
Uno degli aspetti più difficili per la buona riuscita di un matrimonio, ad esempio, riguarda l’intrattenimento degli invitati. L’aspettativa sarebbe far divertire proprio tutti, grandi e piccoli, per lasciar loro un ricordo piacevole di questa così lunga giornata. Così svolgo con grande passione il mio lavoro di giocoliere: cassetta degli attrezzi alla mano giro l’irpinia e il sannio. Sono reduce da un tour essenzialmente autocostruito fatto di oltre 150 date, in compagnia della mia voglia di allietare il pubblico. Provo a regalare momenti magici di spensieratezza, trasportando ogni spettatore in una realtà che trascende l’immaginario.
A partire dalla varietà delle situazioni in cui l’arte di Alessandro Severino può trovare spazio, sebbene spesso non compresa totalmente da organizzatori che pretendono molto al netto di paghe non sempre rispettose, è stato pensato ed immaginato uno spettacolo dal titolo Stand Up in cui il giovane nativo di Altavilla Irpina ricorre integralmente ai trucchi del mestiere, vestendo i panni al tempo di equilibrista, in altro tempo di colui che gioca col fuoco.
Provo ad inventarmi come showman a 360 gradi proponendo il vero circo di strada con spettacoli sempre nuovi e creativi. Stand Up è uno spettacolo multidisciplinare in cui metto in scena comicità ed euforia sulle dolci note di violino o di altri strumenti. La performance è un vero e proprio climax ascendente, che parte dalla classica giocoleria con palline e con bandiere, per poi concludere con la difficile esibizione sul monociclo alto. Stand Up è uno spettacolo parlato, in continua evoluzione e caratterizzato da elementi provocatori che si fondono alla perfezione con numeri che vi danno la possibilità di tornare bambini per un attimo, di dimenticare i problemi della vita e di festeggiare ogni evento con estrema serenità. Quando arriva poi il momento dei giochi col fuoco, il gioco diventa sempre più pericoloso e spettacolare che mai.
Le soddisfazioni più grandi di Alessandro Lino Severino però non sono quelle economiche: resta il confronto diretto col pubblico a fare da volano dell’entusiasmo laddove il valore di un sorriso resta altrimenti misurabile.
Prima di iniziare mi sento pieno di ansie e di insicurezze. Sento di non essere capito. Eppure, finito ogni spettacolo, sono tutti lì a stringermi la mano, a farmi l’occhiolino, a ringraziarmi e a complimentarsi con me. Un’anziana signora poco tempo fa mi ha detto: “Bravo, continua così. Mio figlio la pensa come te. Per voi è dura, ma so che ce la farete”. E in quei piccoli gesti, in quelle parole dette guardandomi negli occhi, ritrovo la speranza di cui ho bisogno per continuare e portare il messaggio nella prossima piazza. A voi lascio la possibilità di credere nelle cose impossibili. Se ho scelto di fare questo lavoro è per sentirmi libero e rispettato. Ma, soprattutto, per non dover ringraziare nessuno, se non me stesso, per l’impegno e la passione con cui svolgo il mio lavoro. Me stesso, chi crede in me e il mio pubblico, che è in grado di travolgermi con la sua forza.
[Antonio Mastrogiacomo]