Allan Kaprow e John Cage sono stati coloro che hanno dato il via alla definizione di happening: com’è successo
Allan Kaprow è stato un importante artista americano: pittore, assemblagista (con questa parola si indicano gli artisti che arricchiscono le proprie tele con oggetti che le rendono tridimensionali. Ndr), è stata una figura di spicco nella definizione della performance art.
Kaprow ha frequentato la High School of Music and Art di New York insieme ad artisti come Wolf Kahn e Rachel Rosenthal. Successivamente ha frequentato la New York Univesity, dove ha studiato arte e filosofia, alla Columbia University, dove ha perfezionato i suoi studi in storia. Dal 1953 in poi è stato anche insegnante alla Rutgers University.
Allan Kaprow ha incoraggiato la creazione del gruppo avanguardistico Fluxus ed è stato sostenitore dell’action painting, ed è stato lui a dare la prima definizione di happening. In questo processo c’entra John Cage. Quest’ultimo giudicava prioritario, durante un’esecuzione, accettare quanto accadeva in un tempo e un luogo prefissati. L’opera non è più qualcosa di dato a prescindere: si compone di una serie di eventi, analogamente agli oggetti che vanno a comporre un collage.
Nella prima performance di Kaprow tutto ciò si è tradotto invitando il pubblico a partecipare, divenendo autore dell’opera insieme all’artista che la presentava. In “18 Happenings in 6 Parts”, svoltasi alla Reuben Gallery di New York nel 1959, l’artista divise lo spazio mediante tre fogli di plastica trasparenti con su delle parole dipinte e oggetti vari. Mentre il pubblico camminava in questi spazi delimitati, sui pannelli di plastica venivano proiettati diversi film e fotografie. Il compito del pubblico era quello di diventare performer svolgendo determinate azioni.
[di Ambra Benvenuto]