Gloria di una stirpe di origine divina, quella reale di Pergamo. L’altare di Zeus è il pezzo architettonico di arte ellenistica più grandioso e ricco di tutta la Grecia del II secolo a.C. e si aggiudicò una posizione di rispetto nella hit parade delle meraviglie del mondo antico.
Il re Eumene II e suo fratello Attalo II chiamarono a lavorare, per questo cantiere, artisti da tutto il Peloponneso. Lo scopo? Ricordare alla generazioni contemporanee, e a quelle future, la grande vittoria sui Galati e giustificarla come una diretta discendenza dal divino Olimpo.
Il fregio esterno della Gigantomachia, è un “film continuo” senza pubblicità o interruzioni: si dimenano i corpi divini con anticipazione quasi barocca, in continuo movimento e con teatralità suggerita osannano la loro potenza sui Titani. Questo tappeto di ininterrotta celebrazione troverà interessante riutilizzo sulle delicate epidermidi marmoree della colonne imperiali romane. E Michelangelo e i suoi manieristi, e dopo ancora il grande Bernini, non ne trarranno spunto per le loro ricerche di tensione formale? L’occhio ne darà ragione.
Sfidando il passare dei cieli della storia, sul sito dell’acropoli asiatica sopravvivono i resti della piattaforma di questo glorioso sito… il resto vi tocca volare a Berlino per vedere la ricostruzione della parte anteriore dell’altare e continuare a sfogliare le storie del fregio con i vostri occhi.
(Altare di Zeus
edificato sull’acropoli di Pergama, Asia Minore.
166-156 a.C. [anno di completamento]
oggi al Pergamon Museum di Berlino.)
-Giovanni Postiglione-
One Comment
www.dermicosvive.it
. Mi sento come se conosco personalmente l’autore, perché sono d’accordo
completamente con quello che dice