Circa 40 tele, tra disegni, oli, incisioni, litografie, provenienti da collezioni provate, attraverso le quali giungere a quel mondo emblematico, enigmatico, misterioso rappresentato da Giorgio De Chirico
Ci prospetta una realtà diversa da quella usuale, metafisica: per Giorgio De Chirico il disegno è un’arte divina, metafisica appunto, di cui non siamo sempre consapevoli ma è insita in tutte le cose, se solo fossimo in grado di percepirla. Questi gli ingredienti (e tanto altro) che è possibile scoprire alla mostra titolata “Apollineo e dionisiaco”, prorogata a grande richiesta fino al 18 marzo e fruibile a Nola (Campania), nella chiesa sconsacrata dei Santi Apostoli in via San Felice 15, ed intramente dedicata al “pictor classicus”.
Circa 40 tele, tra disegni, oli, incisioni, litografie, provenienti da collezioni private, attraverso le quali giungere a quel mondo emblematico, enigmatico, misterioso, rappresentato spesso da figure geometriche, colorate, come i giochi di un bambino, e disposte tra personaggi e paesaggi evocativi. Evocativi come il titolo stesso della mostra che proietta di impatto in quel mondo nietzschiano (De Chirico nel 1910 ebbe modo di approfondire la filosofia di Nietzsche) costituito dai due impulsi vitali: l’apollineo, simbolo di serenità, ordine, forma, equilibrio, e il dionisiaco ovvero ebrezza, caos, esplosione incontrollata di emozioni, “sì” totale alla vita.
La mostra campana è ad ingresso gratuito ed è a cura di Ermenegildo Frioni, Pasquale Lettieri, Marcello Palminteri.
[di redazione]