Ancora solo per oggi sabato 18 in scena nel capoluogo campano l’attore romano raccoglie consensi, partecipazione, applausi con il suo Discorsi alla Nazione.
DISCORSI ALLA NAZIONE A NAPOLI – Una nazione non definita, precipitata in una guerra civile sanguinolenta, solitudini senza soluzione di continuità che avvolgono condomini e coinquilini, un candidato a tiranno che chiede al popolo di accettare il suo comportamento “democratico” sono i protagonisti del fiume di racconto portato in scena da Ascanio Celestini nella sua ultima fatica “Discorsi alla nazione”. Un vero fiume in piena di parole che avvolge lo spettatore in balia del susseguirsi di fatti, personaggi e storie delle più dirompenti sortite narrative dell’autore.
Un dimensione intima ma partecipata, collettiva ma personale tiene compagnia, intrattiene e stimola intellettualmente il pubblico accorso in massa in questi giorni di rappresentazione partenopea presso il Teatro Nuovo di Napoli. Da mercoledì 15 aprile a sabato 18 in scena nel capoluogo campano l’attore romano raccoglie consensi, partecipazione, applausi. Al centro dello spettacolo il racconto di un prossimo futuro che potrebbe essere nostro, se non fosse per alcune surreali caratteristiche, vista l’ombra del fiume reazionario di barbarie che nazionalismi di bassa lega alleati a gruppi neofascisti stanno propagando nel paese.
ASCANIO CELESTINI – Volto noto della televisione e del web Ascanio Celestini è difficilmente collocabile nel panorama artistico culturale del nostro paese. Uno spirito critico e indipendente che lo rende scrittore, attore, cantautore e regista è la sua particolarità principale. Un Pasolini 2.0 secondo molti, Ascanio Celestini, e basta secondo i suoi più accesi sostenitori.
L’autore romano muove i suoi primi passi a partire dalla fine degli novanta collaborando, in veste di attore, ad alcuni spettacoli del Teatro Agricolo O del Montevaso, tra cui Giullarata dantesca, rilettura dell’Inferno di Dante alla maniera dei comici dell’Arte.
La svolta nel 2000 quando scrive e interpreta Radio clandestina, sull’eccidio delle Fosse Ardeatine. Grandi successi teatrali seguenti sono Fabbrica, narrazione in forma di lettera sulla vita operaia, Scemo di guerra. 4 giugno 1944 sull’ingresso degli americani a Roma e del secondo conflitto mondiale e La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico, sull’istituzione del manicomio e sull’odierna società dei consumi. Anche libri come Lotta di Classe, Io cammino in fila indiana e Pro patria o il disco Parole Sante fanno parte della prolifica e variegata produzione intellettuale di uno dei più grandi artisti italiani contemporanei.
In scena a Napoli fino a sabato 18 aprile, dopo la splendida rappresentazione al Teatro Civile del “Carlo Gesualdo” di Avellino del 14 dello stesso mese Ascanio Celestini continua a regalare biglietti di sola andata per la variegata galassia narrativa che solamente l’artista romano è oggi capace di offrire.
[di M.C.]