Avete presente quelle donne, sconosciute, alla fermata della metro, che vedi per un attimo, per caso, e la tua giornata diventa bella? Ebbene, io no. Cioè, quasi mai, non sono una semplice. Ma stamattina sì. Stamattina mi è successa questa cosa di guardare una donna per un attimo che si è esteso a dismisura, ha dilatato il tempo, ho sentito l’odore dei vasetti di didò colorati coi quali giocavo da bambina (ci ho giocato fino a due anni fa, insieme al crystal ball, perché una bella persona mi fece dei regali, ma lasciamo stare), ho sentito l’odore degli ovetti kinder, ho sentito l’odore di quelle giornate nelle quali tutti i valori, i princìpi, i progetti, i sogni sono intatti e tutti realizzabili sicuramente. Da quale parte del corpo di una persona deriva questa energia? E perché alcune la effondono e altre la oscurano? E perché è successo questo fatto che io tutt’oggi non riesco a fare pace con i miei errori sentimentali e ancora mi crogiolo in quel giorno nel quale mi venne detto «Ma ancora ti devi arrendere? (ancora-ti-devi-ARRENDERE…….) L’arte non esiste, trovati un lavoro serio!», quando invece una sconosciuta vista un attimo tra la linea gialla e la porta del treno mi ha detto con tutto il suo corpo (a me, sì, proprio a me!) che pure Babbo Natale esiste?!