Parte questa settimana con l’apertura al pubblico, da sabato 9 maggio a domenica 22 novembre 2015 ai Giardini e all’Arsenale, la Cinquantaseiesima Esposizione Internazionale d’Arte intitolata “All the World’s Futures”.
VENEZIA – Sono 120 gli anni compiuti dalla Biennale, giunti alla 56° Esposizione Internazionale d’Arte intitolata All the World’s Futures e diretta da Okwui Enwezor, che parte questa settimana (con un mese di anticipo rispetto al consueto) per allinearsi a Expo. L’apertura al pubblico è prevista per sabato 9 maggio e terminerà domenica 22 novembre 2015, presso i Giardini e l’Arsenale. Tema di quest’anno è l’arte e il tempo, presente e passato, nell’età dell’ansia per una Biennale-perfomance che si interroga su “tutti i futuri del mondo”.
Quest’anno, difatti, la Biennale riappare osservando la relazione tra l’arte e lo sviluppo della realtà umana, sociale, politica, nel sopraggiungere delle energie e degli elementi esterni. L’obiettivo è ricercare il modo in cui le espansioni della realtà esteriore sollecitino le sensibilità, le energie vitali ed espressive degli artisti, i loro desideri, i sommovimenti emotivi. L’interrogativo primario posto dall’esposizione è: «in che modo artisti, filosofi, scrittori, compositori, coreografi, cantanti e musicisti, attraverso immagini, oggetti, parole, movimenti, azioni, testi e suoni, possono raccogliere dei pubblici nell’atto di ascoltare, reagire, farsi coinvolgere e parlare, allo scopo di dare un senso agli sconvolgimenti di quest’epoca?»
ARTISTI – Sono le più disparate le identità artistico-espressive rappresentate nella mostra e altrettanto disparate e variegate sono le provenienze geografiche degli autori esposti. Si va dall’artista palestinese Abboud Jumana Emil passando per la libanese Al Solh Mounira o l’argentino Ballesteros Ernesto per arrivare al britannico Beshty Walead o il cubano Brey Ricardo.
Tanti i progetti interessanti e curiosi che verranno presentati alla mostra. Tra questi quello di The Tomorrow che punterà l’attenzione su Das Kapital, non solo come ambito astratto di apparati economici e logici, ma piuttosto come potenziale ricettacolo di storie e figure. Infatti, se la prosa del Capitale è tagliente e ancora in grado di alimentare discussioni, i personaggi appaiono obsoleti e remoti. The Tomorrow cercherà di immaginare i personaggi e le figure che potrebbero utilizzare il repertorio di Marx nel contesto contemporaneo. Tales on Das Kapital è una ricerca che si propone di interpretare teatralmente il Capitale attraverso la partecipazione di soggetti non moderni.
D’impatto è inoltre il lavoro prodotto da Jason Moran che con il suo Staged, mapperà e approfondirà il tempo dei canti di lavoro nelle prigioni, nei campi, nelle case. In una campionatura dei canti di una prigione statale della Louisiana (Angola). I temi dei canti sono diversi e spaziano da una donna che batte le mani alla forza di un mulo impiegato per l’aratura. Il tempo fluttua, scandito da variazioni di battiti e ritmi. La reiterazione della scansione ritmica (con un martello, un’ascia o battendo il piede) è tanto un modo di marcare il tempo quanto un tentativo di mascherarlo: svincolando il lavoratore dall’orologio del padrone, i canti di lavoro creano una misurazione del tempo interiore che funziona su una scala diversa.
ACCESSIBILITÀ DELLE SEDI ESPOSITIVE – Sarà quindi aperta al pubblico da sabato 9 maggio a domenica 22 novembre 2015, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la cinquantaseiesima Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo All the World’s Futures, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. Per l’occasione Città per tutti ha predisposto anche quest’anno il pieghevole con le informazioni sull’accessibilità delle sedi espositive. Per l’edizione 2015 della manifestazione, il collegamento tra le due sedi espositive verrà garantito dall’allestimento di due rampe sui ponti della Veneta Marina e dell’Arsenale.
Un lavoro logistico all’altezza della bellezza artistica rappresentata nei saloni espositivi renderanno quindi All the World’s Futures un’esperienza indimenticabile di cui lo stesso curatore insieme agli artisti, agli attivisti, al pubblico e ai partecipanti di ogni genere saranno i protagonisti centrali nell’aperta orchestrazione di questo progetto.
[di M.C.]