FOTO GALLERY, clicca sulle immagini per ingrandire
Ogni essere umano è unico. Lo vediamo nei tratti somatici di un volto, nei gesti, nel modo di vivere le cose, lo vediamo insomma ‘superficialmente’ ovvero nell’aspetto ‘epidermico’, in ciò che ‘appare’. Ma ciò che di noi è all’esterno è solo il risultato di ciò che siamo all’interno, eppure quanti di noi riuscirebbero a riconoscere, ad esempio, il proprio fegato, o il proprio cuore, o il percorso che compie il suo sangue in tutto il suo corpo? Perché proprio come i tratti distintivi di un aspetto esteriore anche il nostro corpo al suo interno ha caratteristiche individuali.
Si dice che il corpo umano sia la macchina perfetta, d’altronde a volte ciò che l’uomo crea non è altro che un’imitazione, seppur talvolta geniale, di ciò che la natura aveva già inventato, ed allora per conoscerci, per approcciarci a ‘noi’, partiamo dal nostro corpo!
Lo studio dell’anatomia nasce con fini medici, eppure oggi, nell’era della spersonalizzazione, nell’era in cui ci si allontana sempre più da sé stessi preferendo omologarsi all’insegna del ‘chiunque’ e di conseguenza del ‘nessuno’, c’è un evento, divenuto negli ultimi anni un vero e proprio fenomeno, che avvicina tutti alla ‘interna’ (letteralmente!) conoscenza di sé, è il Body Worlds, la mostra scientifico-educativa itinerante.
Partita nel 1995 a Tokyo ed ospitata da allora in altre 90 città del mondo, Body Worlds dopo le edizioni d’enorme successo a Roma, Napoli, Milano, è ora a Bologna, a grande richiesta è stata prorogata ulteriormente ed è fruibile ancora fino al 27 aprile negli spazi della Sala Maggiore, Ex GAM.
L’edizione bolognese propone uno sguardo particolare al “motore della vita”, il cuore, il sistema cardiovascolare, e a plastinazioni animali. Un vero evento, anzi, un evento ‘vero’ dal momento in cui tutto ciò di cui si potrà fruire è autentico: le plastinazioni anatomiche presenti in mostra appartengono a persone che in vita hanno deciso di donare il proprio corpo dopo la morte affinché servisse alla formazione di medici e ricercatori, oltre che ad una divulgazione rivoluzionaria dell’anatomia, anche ad un pubblico meno settoriale. Sono 20 i plastinati corporei integrali e circa 200 preparati anatomici tra singoli organi e apparati. Conoscere il corpo umano direttamente sul corpo umano è di certo un’esperienza più realistica, dettagliata, variegata (dal momento che ogni corpo ha le sue peculiarità che da ricostruzioni in3D, libri o modelli non si evincono), oltre che suggestiva, ciò ad ogni modo è stato possibile grazie a quella che fu l’intuizione dell’anatomista Gunther von Hagens che dopo una serie di osservazioni e riflessioni giunse alla tecnica della plastinazione per consentire la perfetta conservazione di tessuti, organi, sottraendoli agli altrimenti inevitabili processi di decomposizione.
Body Worlds in Bologna è concepita come un percorso tematico che di sala in sala permette a tutti, grandi e piccini, professionisti e non, di comprendere il funzionamento di ciò che la pelle custodisce e che ci rende vivi: gli apparati, gli organi, i muscoli, i nervi, le loro posizioni all’interno del corpo, la sinergia tra essi.
I corpi integrali sono presentati in pose dinamiche proprio per facilitare ai visitatori la comprensione di un corpo in relazione ad una determinata abitudine, come per esempio: come lavora il sistema muscolare, le articolazioni, gli occhi, gli organi dell’equilibrio nell’orecchio interno, insomma tutte le informazioni che vengono inviate al cervello durante l’attività sportiva dell’equilibrismo.
In altre pose riecheggiano famose opere d’arte, come il plastinato de ‘Il Cardiochirurgo’ che si ispira al dipinto di Rembrandt ‘La lezione di anatomia del dottor Tulp’, il quadro mostra chirurghi olandesi e il sindaco di Amsterdam, il dottor Tulp, mentre seziona l’avambraccio di un cadavere, su questa figurazione ‘Il Cardiochirurgo’ ricostruisce la scena di un intervento a cuore aperto sul corpo di uno ‘sdraiato’, intervento realmente subìto da questa persona, difatti nello sterno sono perfettamente visibili i punti utilizzati in chirurgia per richiudere la gabbia toracica.
Una sezione mostra l’origine della vita con la presenza di feti che testimoniano lo sviluppo prenatale in tutte le sue fasi fino alla 38esima settimana, mentre in una teca il plastinato di una donna incinta ne completa il tema. Importante lo spazio dedicato alle patologie, con organi sani messi a confronto con gli stessi organi ma malati, questo , inducendo alla conoscenza di ciò che accade in un corpo che si ammala in seguito a dannose abitudini, stimola dunque la riflessione per poter prevenire pericolosi problemi di salute, ecco allora uno scheletro col morbo di Bechterew, o frammenti di organi e stratificazioni con insufficienza renale, ischemia, aneurisma, cirrosi epatica, fegato grasso, ulcere gastriche, arteriosclerosi, la cosiddetta ‘gamba del fumatore’ probabile conseguenza di diabete ed obesità, la milza ingrossata da leucemia e tanto altro. Particolare è la sezione dedicata al tratto gastro-intestinale arricchita con “Cosa mangia il mondo”, fotografie di famiglie a tavola ciascuna rappresentativa delle abitudini gastronomiche delle varie culture. Ed ancora: sistema nervoso, sistema riproduttivo, e tanto altro.
Ogni sala è accompagnata da dettagliate spiegazioni, didascalie, o famose citazioni come “Per comprendere il cuore e la mente di una persona, non guardare a quello che ha realizzato, ma piuttosto a quello a cui aspira” –Khalil Gibran.
Curiosi anche gli approfondimenti, come quelli su ciò che capita al nostro corpo quando amiamo o al nostro cuore quando soffriamo per lutti, delusioni, pene d’amore: “In medicina questo fenomeno veniva ancora considerato fino a poco tempo fa come una favola da bambini. E invece esistono davvero i cuori infranti, spezzati dal dolore, dalle pene, o dai dispiaceri. I sintomi sono come quelli di un infarto cardiaco: insufficienza respiratoria, dolore al petto, senso di oppressione, tuttavia nelle persone affette non viene ritrovata alcuna causa organica tipica degli infarti cardiaci.
I medici chiamano questo fenomeno ‘cardiomiopatia da stress’ oppure ‘sindrome da cuore spezzato’.
È risaputo da tempo che si può essere colpiti da un infarto cardiaco in seguito ad esperienze drammatiche. Tuttavia diversamente dall’infarto cardiaco la causa della sindrome da cuore spezzato non è da individuarsi nell’ostruzione parziale o totale di un’arteria coronaria. La sindrome da cuore spezzato viene provocata più che altro da uno shock psichico dovuto ad esempio alla morte di una persona cara o a problemi di coppia. Lo shock induce la produzione di una scarica di ormoni dello stress che sommergono il corpo paralizzando ed indebolendo persistentemente il muscolo cardiaco.
Di tutti i pazienti colpiti da ‘infarto’ ricoverati, tra il 2 e il 2,5% non è colpito effettivamente da un infarto tipico ma da ‘cuore spezzato’. Sono più che altro donne anziane a soffrirne, se il quadro della malattia viene riconosciuta,trattato correttamente il cuore ha buone possibilità di riprendersi senza subire danni permanenti”.
Come le precedenti edizioni, anche quella bolognese è affiancata da un ricco calendario di programmi, incontri, eventi collaterali.
[di Flavia Tartaglia]