L’appuntamento è fissato per sabato 30 Gennaio, alle ore 12:00 in Piazza Dante, nel cuore di Napoli. Presentandosi all’orario prestabilito, i partecipanti formano un cerchio tenendo tra le mani il libro che si intende scambiare
A Napoli ci si mette tutti in cerchio per ricevere regali. Si tratta del Bookmob, un evento organizzato da “Librincircolo“, un’associazione che ha sempre avuto tra i suoi obiettivi la promozione della cultura letteraria e della passione per il libro inteso come oggetto fisico e veicolo emotivo. L’associazione è affiancata dai partner Talento Letterario Service Editoriale, Centro Italiano di Napoli, Homo Scrivens Edizioni, Intra Moenia Caffè Letterario, Scrittura&Scritture Edizioni, Ubik Napoli, Narrazioni Scuola di Scrittura, Centro Studi Giordano, Mondadori Pompei.
L’appuntamento è fissato per sabato 30 Gennaio, alle ore 12:00 in Piazza Dante, nel cuore di Napoli. Presentandosi all’orario prestabilito, i partecipanti formano un cerchio tenendo tra le mani il libro che si intende scambiare. Al via, i libri si passano da destra a sinistra per venti secondi alla fine dei quali ogni lettore che partecipa all’evento si troverà con un nuovo libro da leggere. Essendo impacchettati, i libri risulteranno essere una vera e propria sorpresa per chi li riceve e ne scoprirà il titolo solo una volta aperta la busta regalo.
Un’iniziativa degna della partecipazione di centinaia di lettori. Un evento che promuove l’arte e la letteratura, incentiva la comunicazione dando la possibilità a persone completamente sconosciute di intrecciare un legame molto intimo. Un modo per “sbarazzarsi” dei libri usati che, come scrive Erri De Luca, «dovrebbero stare incustoditi nei posti pubblici e spostarsi insieme ai passanti che se li portano dietro per un poco e dovrebbero morire come loro, consumati dai malanni, infetti, affogati giù da un ponte insieme ai suicidi, ficcati in una stufa d’inverno, strappati dai bambini per farne barchette, insomma ovunque dovrebbero morire tranne che di noia e di proprietà privata, condannati a vita in uno scaffale».
[di Roberto De Rosa]