È la personale di Natino Chirico, titolata “Charlot, Viaggio di un vagabondo”, ad inaugurare la stagione espositiva di Spazio Cima, nuovo luogo polifunzionale sito nel quartiere romano Coppedè e diretto da Roberta Cima.
La mostra a tema cinematografico, che si inserisce nel ricchissimo calendario di eventi artistico-culturali proposto da Spazio Cima, onora oltretutto il lungo rapporto che lega il quartiere Coppedè al grande schermo, spesso, ad esempio, set naturale di grandi film.
«Io ho sognato sul cinema, il cinema è movimento, il cinema è colore, il cinema è luce, il cinema è mito, il cinema è l’arte per antonomasia del ‘900 […]. Per me Charlie Chaplin è stato un grande rivoluzionario nel ‘900, i suoi valori, la sua ricchezza interiore mi hanno ispirato, e lo trovo un personaggio veramente attuale», racconta Natino Chirico, pittore calabrese di nascita e romano di adozione.
In “Charlot, Viaggio di un vagabondo” Chirico riesce a fondere insieme la sua passione per il cinema e per la pittura, il risultato? Citando una frase di Erri De Luca, curatore del testo della mostra, «Io mi aspetto che da un momento all’altro si stacchi dal muro uno degli Charlot di Chirico e ricominci il film».
I dipinti dell’artista calabrese sono caratterizzati da un tocco di ironia, la stessa peculiarità del celebre personaggio comico del cinema muto, del quale Chirico “restaura il corpo”.
La personale è fruibile fino al 31 ottobre, e si presenta oltretutto come occasione per celebrare il centenario del debutto cinematografico del vagabondo gentiluomo interpretato da Charlie Chaplin, comparso per la prima volta nel 1914 nel film “Charlot si distingue”.
[di Redazione]