In “Città Irreale” è possibile percorrere un excursus delle tappe della vita di Mario Merz e di artisti ad egli affini.
Mario Merz è un artista milanese conosciuto per lo più per la sua adesione al movimento dell’Arte Povera. Tale movimento designa un modo di fare arte che si è sviluppato all’inizio del secolo scorso che, al contrario dell’arte tradizionale, ammette l’utilizzo di materiali poveri come il legno, i metalli, la plastica.
Col tempo, Merz è diventato un artista poliedrico, proponendo lavori che vanno da semplici schizzi a istallazioni. Tutte tipologie di opere che saranno esposte alla mostra a lui dedicata intitolata “Città Irreale”, ospitate presso i nuovi spazi delle Gallerie dell’Accademia di Venezia fino al 20 settembre 2015.
Il nome dell’esposizione è un tributo a un’opera di Mario Merz, che stava a indicare uno spazio metafisico in cui cultura e natura potessero incontrarsi perfettamente tra loro.
All’interno di “Città Irreale” è possibile percorrere un excursus delle tappe della vita dell’arista. Si inizia appunto dall’Arte Povera per poi passare alle ricerche profonde tra l’arte e lo spazio.
Immancabile un’area dedicata al rapporto che Merz aveva con la rappresentazione di oggetti e degli ambienti appartenenti alla quotidianità, a loro volta simboli della simpatia che l’artista provava nei confronti del movimento della Pop Art.
Infine, sono riproposte le istallazioni dell’artista, alla base delle quali ci sono domande tutt’ora senza risposta. Tali questioni riguardano il rapporto tra natura e cultura, tra tradizione e innovazione, tra l’uomo e il progresso – in particolar modo quello architettonico.
Per Mario Merz, infatti, nulla era a caso e l’arte era un modo di espressione che riguardava la realtà in tutti i suoi aspetti. Come egli stesso dichiarò: “Tutto questo non è assemblage di oggetti, è un raggruppamento di quegli elementi già presenti nel paesaggio del XX secolo, nel quale ritroviamo effettivamente tutto quello che si può vedere nella strada”.
Al di là dei lavori dell’arista, all’evento è possibile osservare le opere di molti artisti con i quali è stato individuato un certo parallelismo con Mario Merz.
[di Ambra Benvenuto]