Tiziana Gulotta racconta la Siria prima dell’Isis
A Palermo, fino al 17 gennaio, nel centro polifunzionale “Moltivolti“, in via M. Puglia 21 (quartiere Ballarò), ventisette scatti della giornalista Tiziana Gulotta, raccontano la Siria e la sua capitale Damasco con una mostra che rivela quella che era l’anima del Paese prima del conflitto scoppiato nel 2011.
L’esposizione, titolata “Siria 99 reportage”, è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 17:00 fino ad orario di chiusura del centro. Organizzato dalla storica dell’arte Erminia Scaglia, l’evento è a tutti gli effetti un reportage fotografico che racconta gli anni ’90, quando, pur trovandosi il paese sotto il regime di Hafez Assad, le porte della capitale erano ancora aperte ai turisti.
Quello che oggi puó apparire come un luogo mitizzato dai media, in realtà è un Paese ricco di storia, che nasconde un grande patrimonio artistico e culturale. Basti pensare che Souq Al-Hamidiyah centro antico della città di Damasco, è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco in quanto testimone dell’evoluzione culturale di un popolo segnato dalle civiltá romana-bizantina ed islamica. Damasco è inoltre una delle città più antiche del mondo: eretta nel 2500 a. C. e mai lasciata disabitata, custodisce probabilmente il più grande esempio di architettura islamica, la Grande Moschea degli Omayyadi, che, inseguito alle modifiche apportate in epoca romana, è diventata il più grande luogo di culto di tutta la Siria. Oltre a raccontare la grandezza architettonica ed in generale artistica del Paese, il reportage mostra anche scene di vita quotidiana, familiare e sociale che svelano i luoghi più frequentati e le pratiche più comuni. Una mostra che accorcia le distanze con una realtà tenuta spesso nascosta e che diventa un’arma per contrastare la guerra e il terrorismo.
[di Roberto De Rosa]