Al Madre la retrospettiva dedicata a uno dei più grandi fotografi del XX secolo, Robert Mapplethorpe
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
La fotografia di Robert Mapplethorpe, impressa sulla cultura del Novecento, sbarca a Napoli in una mostra da non perdere negli spazi del contemporaneo in via Donnaregina, presso il Museo Madre. Organizzata in collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation di New York, la retrospettiva Robert Mapplethorpe. Coreografia per una mostra / Choreography for an Exhibition – a cura di Laura Valente e Andrea Viliani – comprenderà più di 160 opere, allestite in ipotetico dialogo con opere archeologiche, antiche e moderne.
Nato nel 1946 a Floral Park, il fotografo venuto fuori dall’America suburbana si forma presso il Pratt Institute nelle vicinanze di Brooklin dove studia disegno, arti visive e scultura. Influenzato da artisti quali Josheph Cornell e Marcel Duchamp, nel 1970 Mapplethorpe acquista una Polaroid dall’artista e filmmaker Sandy Daley iniziando a produrre sue fotografie da incorporare nei suoi collages. Nello stesso anno, insieme a Patti Smith, va a vivere presso il Chelsea Hotel, la casa degli artisti di New York. La prima esposizione personale di Mapplethorpe – dal titolo Polaroids – si tiene nel 1973, presso la Light Gallery di New York. Lavora su progetti commerciali, crea cover per album musicali, vive da creativo mentre lavora per documentare la scena culturale newyorkese. Ne vengono fuori fotografie shoccanti per i loro contenuti da un lato, incredibili per la loro fattura tecnica e formale dall’altro. Si aprono per Mapplethorpe le porte del successo: nel 1977 partecipa a Documenta 6 in Kassel e continua a inanellare importanti riconoscimenti. Nel 1986 viene lui diagnosticato l’AIDS: accelera il processo creativo e accetta sempre più commissioni che avrebbero trovato spazio nell’ultima retrospettiva, quella del 1988.
Per la prima volta nella storiografia espositiva dell’artista, l’esposizione napoletana prevedrà un inedito articolato programma performativo, in cui saranno coinvolti alcuni dei più importanti coreografi internazionali. L’iniziativa cade nel trentennale delle prime importanti retrospettive dedicate all’artista, tra cui la mostra itinerante The Perfect Moment, il cui primo capitolo fu presentato all’Institute of Contemporary Art alla University of Pennsylvania di Filadelfia nel dicembre 1988, pochi mesi prima della scomparsa di Mapplethorpe, a 43 anni, il 9 marzo 1989.
[Antonio Mastrogiacomo]