Luigi Auriemma ripercorre il suo personale Corpus Carsico
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Inaugurata lo scorso 15 dicembre, la mostra di Luigi Auriemma dal titolo cOrPUS cARSico ha inteso lavorare in funzione della certosa di San Giacomo a Capri, sviluppandosi tra la Chiesa e la raccolta Sala del Capitolo, contigua al Chiostro Piccolo. Corpus Carsico è dunque l’isola stessa, a partire dalla doppia indicazione lessicale latina attiva in opus e ars, richiamate dal grassetto del titolo. Auriemma stesso è un autore la cui opera è stata attenzionata da diversi critici a partire dalla sua personale ricerca verso la variazione segnica. Sue opere sono presenti nelle raccolte permanenti del museo CAMUSAC di Cassino, del museo MACS di Catania e del Museo Madre di Napoli. Come spiega lo stesso Auriemma:
Ogni mostra personale è un capitolo a sé ma è anche una tessera di un mosaico molto più grande. Lo considero un capitolo a sé perché il mio lavoro si relazione molto con lo spazio circostante, che sia uno spazio pubblico o il “cubo bianco” di una galleria. Le tematiche sono diverse anche se gli elementi (i materiali) sono quasi sempre gli stessi che, di volta in volta, si combinano in modo diverso. I temi da me affrontati sono: l’uomo e il ciclo della vita, nello specifico dalla nascita alla morte considerando tutti i livelli di implicazione e complicazione che da una strada principale si dirama in tanti sentieri laterali.
La mostra, tenutasi presso la certosa di Capri dal 15 dicembre 2018 al 20 gennaio 2019, è stata curata da Patrizia di Maggio, direttore della certosa di San Giacomo, nell’ambito del programma espositivo organizzato dal polo museale della Campania diretto da Anna Imponente. Un buon numero di visitatori ha attraversato gli spazi opportunamente valorizzati con le installazioni proposte, nel segno di una rilettura dei luoghi affidata allo sguardo degli artisti che sembra premiare lo sforzo dei legislatori.
[Antonio Mastrogiacomo]