Articolo e servizio DI Giovanni Postiglione
Cerca città, luoghi e indirizzi, calcola il percorso e muovi un omino arancione nello stradario mondiale. Tutti i naviganti del web si muovono ormai grazie alla mappatura virtuale di Google che apre, sui loro monitor, luoghi noti o irraggiungibili del mondo riprodotti senza fronzoli o alterazioni dalla realtà.
Un artista, giovanissimo, Nicola Piscopo, classe 1990, vede ben oltre queste fredde schermate, ben oltre le “vedute di strade”, lasciandone il nome solo nel titolo della sua ultima mostra personale, “Street View”, presentata dalle storiche Gallerie d’arte Salvatore Serio e Galleria Monteoliveto.
Dal famoso motore virtuale di localizzazione, l’artista prende in prestito quella visuale ‘interna’ 3D con cui l’utente vede il mondo circostante. Da protagonista proiettato nel virtuale, l’omino arancione che ci catapulta con pochi clic tra vie e piazze filmate, si trasforma nelle sue opere
«in un artista romantico che viaggia in cerca di immagini che potessero custodire ancora sensazioni, sentimenti, idee … fino al concetto di sublime e al senso di morte», narra l’autore.
Dai big del vedutismo pittorico ottocentesco, Piscopo trae insegnamenti e prospettive, ma soprattutto quell’intento ‘spirituale’ che permette di raccontare ‘qualcosa’ nel paesaggio ‘protagonista di emozioni e di stati d’animo’. Ad esempio i cieli
«simbolo di trascendenza, presenti su ogni luogo ma mai uguali. Alzando lo sguardo da qualsiasi punto geografico scopri atmosfere e temperature diverse».
Alcuni lavori omaggiano le panoramiche di Giacinto Gigante, mentre un caratteristico sentiero montano ritrova quei cipressi che tanto impressionarono emotivamente Van Gogh. In tutti i soggetti realizzati si ritrova soprattutto quel desiderio di far traguardare orizzonti e luoghi alla maniera suggestiva del pittore tedesco Caspar David Friedrich.
Passato e futuro insieme, dunque. Per estrapolare un’anima da queste vetrine sostanzialmente asettiche e gelidamente reali – quali appunto le mappe virtuali – il nostro si cimenta in quella stessa sfida che vide impegnati grandi artisti della storia:
«La realtà è stata sempre pretesto per raccontare altro, per andare al di là».
La personale di Piscopo apre dunque spazi, confini e orizzonti geografici del mondo ad una nuova visione, ad una profondità che supera coordinate vettoriali e inquadrature webcam.
I suoi ‘scenari’ intercontinentali sono realizzati con pittura ad olio, su tavola e tela. Per Napoli invece si è distinto con tecnica a caffè, china e tempera. Sì, perché per la sua città ha immortalato ben quattro luoghi
«selezionati in base al mio vissuto e al rapporto affettivo che mi lega ad essi, come ad esempio piazza Dante, vico San Domenico Maggiore», confida l’artista.
Nella città natia ha esperimentato esordi amatoriali, già pulsati da ispirazioni consapevoli, poi un crescendo artistico maturato con la formazione accademica nell’ateneo di Belle Arti fino alla scelta definitiva di una vocazione tra pennelli e colori.
Soddisfatta e entusiasta, Serena Calò – la giovane curatrice della mostra, visitabile ancora sino al 5 luglio presso la Galleria Salvatore Serio – descrive la ricchezza personale e professionale di questa esperienza:
«La mostra nasce grazie al supporto e all’impegno della Galleria Monteoliveto di Napoli, della cui scuderia Nicola Piscopo è artista residente dal 2009 e con cui ha esposto in tutta Europa, nel circuito AAF e nella Biennale di Bolzano. A dispetto della giovanissima età, la sua profondità e sensibilità sono davvero rare. Riesce a traspondere in pittura ciò che avverte nell’intimo, ma soprattutto a comunicarlo e questa virtù non è da tutti».
Spazio ai giovani. Una novità e una sfida è anche quella in cui si è lanciata la stessa Galleria Serio, rinomata per un orientamento professionale concentrato su artisti storicizzati:
«Apriamo alla creatività dei giovani solo in alcuni periodi dell’anno – spiega il proprietario Salvatore Serio – ma con piacere accogliamo e investiamo anche sui loro lavori perché crediamo nelle nuove generazioni e in virtù anche di una visione a 360 gradi su tutte le fasce e le forme di espressione artistica».
Dalla visione di questa mostra, la nostra prossima ricerca di percorsi ‘reali’ potrebbe non fermarsi a ciò che semplicemente cerchiamo, ma potrebbe trasportarci verso mondi suggestivi e poetici che forse prima non conoscevamo…
[di Giovanni Postiglione]
Il Pensiero di Redazione: Se le strade della vita fossero una mappa da consultare; la porta di casa fosse il clic di un mouse; se voi foste un omino senza pensiero alcuno a frenarlo ma solo con un cuore, col quale lanciarsi immediatamente dove più volesse… Tra tutti questi “se” vi siete già posti la domanda e avete già maturato la risposta. Ed allora è proprio lì, sì, se volete potete, che dovete andare e stare!
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