Andy Warhol torna di nuovo in terra partenopea, direttamente al centro del Vulcano Buono.
Il modo in cui Andy Warhol vedeva il Vesuvio è diventato un’opera d’arte: Vesuvius. Le istituzioni napoletane non smettono di ringraziare e celebrare Warhol, che incontra da sempre l’approvazione dei più e meno appassionati di arte.
Si sa, la pop art, con tutti i suoi riferimenti a realtà giudicate in modo troppo superficiale come di poco conto, è in grado di incuriosire lo sguardo di chiunque. Con la pop art, il mondo dell’arte è in grado di accogliere pubblicità, fumetti, e tutta la realtà circostante con colori nettamente più forti.
Se un anno fa Andy Warhol venne accolto con grandissimo successo al Pan, in occasione della mostra “Vetrine”, quest’anno torna ad essere in mostra al centro di un vulcano, che non è il Vesuvius ovviamente, ma è il Vulcano Buono, il centro commerciale di Nola progettato da Renzo Piano.
La mostra, inaugurata il 18 aprile, è titolata “Andy Warhol in the city” e dà l’occasione a tutti, dal momento che è gratuita, di osservare i più famosi capolavori di Warhol. Un esempio? I barattoli di zuppa Campbell’s, i coloratissimi ritratti di Marylin Monroe, le copertine dei vari magazines con i quali Warhol ha collaborato e non mancano le copertine di famosissimi album quali Sticky Fingers, dei Rolling Stones e la celeberrima copertina raffigurante una banana che dato il volto al primo disco dei Velvet Underground & Nico, con i quali ha in seguito collaborato per varie performance.
L’evento si prospetta come un’occasione per far capire chi era Andy Warhol ai meno avvezzi e una gioia per i fan più appassionati, che avranno occasione di osservare dal vivo le opere più famose del maestro della pop art fino al 17 maggio.
[di Ambra Benvenuto]