I dettagli delle ultime chiacchieratissime vicende dello scrittore partenopeo Erri De Luca.
Che i suoi libri piacciano o meno, Erri De Luca è uno scrittore chiacchierato, molto spesso anche per la capacità di esprimere i propri pensieri anche al di là del proprio lavoro.
Negli ultimi giorni, lo scrittore è tornato ad essere al centro dell’attenzione per la vincita del particolare premio della Literary Review. Si tratta di una rivista che dal ’93 elegge la scena dai contenuti sessuali eccezionalmente brutta in un romanzo ritenuto, a prescindere da ciò, un buon prodotto letterario. Ad essere in lizza per l’annata 2016 erano, oltre a De Luca, Ethan Canin, Tom Connolly, Janet Ellis, Gayle Forman e Robert Setthaler.
La giuria della rivista ha osservato con ironia che spesso uno scrittore è preso da così tante cose da dimenticare com’è fatto praticamente un corpo. Entrando nel merito del brano di Erri De Luca, invece, a pare che lo scrittore sia stato tacciato di descrivere scene appartenenti al “solito sesso”.
Nonostante i media non abbiano tardato a bollare il premio come “quello che nessuno scrittore vorrebbe”, De Luca ha risposto con classe affermando che si tratta di un’insperata pubblicità. Inoltre, ha precisato una grande verità: è difficile scrivere contenuti innovativi sul sesso dopo tutto ciò che hanno detto gli scrittori del Novecento.
Ciò che è certo è che il “Premio del libro europeo”, ricevuto il 7 dicembre al Parlamento europeo di Bruxelles, per celebrare la decima edizione di “Le plus et le moins” (Gallimard) è nettamente più gradito.
Di seguito, il frammento del libro premiato per il “Bad Sex in Fiction Award”, “Il giorno prima della felicità”:
Premette sui miei fianchi, un ordine che mi spingeva dentro. Entrai. Non solo il sesso, io entrai dentro di lei, nelle sue viscere, nel suo buio a occhi spalancati senza vedere niente. Tutto il corpo era sceso nel sesso. Entrai con la sua spinta e restai fermo. Mentre mi abituavo alla quiete, al battito del sangue tra le orecchie e il naso, mi spinse un poco fuori e poi di nuovo dentro. Lo fece e lo rifece, mi teneva con forza e mi spostava a ritmo di risacca. Agitò i seni sotto le mie mani, aumentò le spinte. Entravo fino all’inguine e uscivo quasi tutto, il mio corpo era un suo ingranaggio.
[di Ambra Benvenuto]