Gli scatti di Simone Ghera ritraggono ballerine di danza classica come “persone” e non come “performer”, nel magnifico scenario di Rio De Janeiro
“Dancer Inside Brazil” è la mostra in cui il movimento della danza viene cristallizzato negli scatti di Simone Ghera.
La personale di Simone Ghera, fotografo e architetto romano, sarà all’attivo fino al 25 marzo in una sede particolare: l’Ambasciata del Brasile.
La scelta del luogo non è casuale: è proprio Rio De Janeiro a fare da scenario agli scatti di Ghera.
Dopo città come Praga, Vienna, Londra, Mosca, Berlino, Milano, San Pietroburgo e Baku, l’artista ha deciso di contestualizzare il suo nuovo progetto negli spazi della caotica Rio per dare vita a fotografie in cui Natura, Ingegneria e Cultura fossero coniugate tra loro.
Per ciò che concerne la Natura, negli scatti di Ghera questo elemento è rintracciabile nei movimenti delle ballerine brasiliane di danza classica.
Il lato appartenente all’ingegneria e all’architettura si evince osservando che i soggetti delle foto sono posizionati su sfondi architettonici di un certo rilievo.
Tuttavia, “Dancer Inside Brazil” è una mostra che, al di là del lato artistico, ha degli intenti ben precisi. Infatti, grazie agli scatti di Ghera, la danza diventa qualcosa di separato dal movimento e le ballerine tornano ad essere considerate come persone prima di tutto. Con la cristallizzazione dei movimenti, l’attenzione può finalmente focalizzarsi su un punto fermo.
Spiega lo stesso Ghera: “Anche se il movimento è considerato l’essenza della danza, quello che mi attrae sono gli angoli statici e le linee create dai danzatori stessi. La fotografia permette di catturare un dettaglio architettonico, un intreccio di linee, sguardi prospettici che vanno oltre uno sfondo o di un soggetto in primo piano. Cerco così di avvicinarmi alla danzatrice come a “una persona”, catturando il duro lavoro alla sbarra, il sudore, l’espressione degli occhi esausti, sfruttando le linee e i dettagli durante l’esercizio e il momento di relax. In breve sono molto più interessato alla formazione quotidiana di una ballerina piuttosto che alla performance sul palco. Di solito mi piace posizionare i miei soggetti su un lato piuttosto che al centro del telaio, dando grande importanza allo sfondo, come anche su un orizzonte basculante che offre più opzioni per guardare la scena”.
[di Ambra Benvenuto]