Scatti, cortometraggi e un’installazione sonora firmati David Lynch in mostra al MAST di Bologna. Soggetto delle opere sono le fabbriche.
È dura resistere al fascino di David Lynch. È molto probabile che anche chi non ha ancora avuto il piacere di conoscerlo abbia sentito il suo nome più volte. Soprattutto durante quest’anno, infatti, il nome di Lynch è stato chiamato in causa più volte a proposito di una nuova stagione di “Twin Peaks”, la seguitissima serie tv diretta da lui stesso nel ’90.
Tuttavia, il motivo che porta ancora una volta Lynch alla ribalta è un altro: la mostra fruibile fino al 31 dicembre al MAST di Bologna. Inaugurata il 17 settembre ha già registrato grande successo, la mostra si è rivelata un evento imperdibile non solo per i fan del regista e musicista statunitense ma anche per coloro che apprezzano un tipo di fotografia in grado di catapultare l’osservatore in paesaggi tra il reale e l’onirico.
Le 111 fotografie esposte al MAST hanno un elemento in comune: sono tutte fabbriche. Lynch, infatti, è sempre stato affascinato da tutti gli edifici aventi a che fare con l’industrializzazione.
Grazie alle sapienti inquadrature effettuate dal regista le foto non risultano essere dei semplici scatti a dei grossi edifici in laterizio ma, osservate da una diversa prospettiva, divengono un punto di partenza: comignoli, ciminiere, macchinari, cornicioni, cupole, torri, finestre e giochi tra luci ed ombre creano atmosfere cupe, spettrali, magiche. Non è difficile ritrovare quella particolarissima suspence onnipresente nelle pellicole lynchiane.
i suddetti scatti sono stati effettuati tra il 1980 e il 2000, oltre questi al Mast è possibile osservsare anche tre cortometraggi, proiettati a ciclo continuo: Industrial Soundscape, Bug Crawls e Intervalometer: Steps. Inoltre, viene offerta anche l’occasione di ammirare un’installazione sonora di Lynch: The Air Is On Fire_I (Station).
[di Ambra Benvenuto]