Il più grande graffito mai realizzato ha cambiato il volto della zona portuale di Catania
Il mare è sinonimo di dispersione e raccoglimento, di memorie perse e ritrovate, di solitudine e compagnia, di abbandono e di ritorno. Il mare è un pozzo di conoscenza pieno di uomini, donne e storie che insegnano la diversità e la moltitudine, che gli uomini possono avere il colore della pelle diversa, ma essere tutti uguali nella schiuma della burrasca.
Quando sei felice guarda il mare; quando sei triste guarda il mare; guarda il mare anche quando non sai che fare.
Tutto questo lo sa chi del mare fa la propria vita, chi il mare lo vive ogni giorno, chi è cresciuto guardandolo, dalle coste portoghesi di Carcavelos o da quelle siciliane di Catania.
Forse proprio questo multiculturalismo o la fortuna di conoscere il mare e le sue ricchezze hanno fatto da musa ad Alexandre Farto, artista portoghese meglio noto come Vhils, ispirandolo nella realizzazione dell’opera murale sul waterfront del porto catanese. Uno sguardo perso nel mare, che fissa l’orizzonte.
Donata dalla fondazione Terzo Pilastro e Mediterraneo per la riqualifica della zona portuale, l’opera conquista il primato di più grande graffito mai realizzato, con un’area di circa 1932,80 mq, con una lunghezza di 64 m ed un’altezza di 30,2.
Un lavoro immenso, realizzato sugli otto silos granari del 1960, che cambia indelebilmente la skyline di Catania, una città portuale, multiculturale come Lisbona, patria di Vhils. Una città come poche che getta il suo sguardo nel mare, immenso pozzo nel quale cercare la risposta ai propri interrogativi. Questo è quello che fa venire in mente il viso dell’uomo rappresentato da Vhils, con gli occhi stanchi ma ancora carichi di domande e soprattutto di speranza.
L’opera dell’artista, oltre che a coronare il progetto Street Art Silos, va anche ad inaugurare la mostra di Palazzo Platamone “Codici Sorgenti -Visioni Urbane Contemporanee” che, curata da 999Contemporary, racconta la storia del graffitismo, dagli anni ’80 ad oggi, passando in rassegna tutti i grandi artisti che ne hanno fatto la storia.
[di Roberto De Rosa]