Una storia antica eppure contemporanea: al teatro Mercadante è in scena “Una delle ultime sere di carnovale”, di Carlo Goldoni, per la regia di Beppe Navello.
La commedia settecentesca fa parte del periodo della svolta capitale della storia del teatro, Goldoni è l’innovatore delle “regole”, colui che ha scardinato e oltrepassato i limiti della commedia dell’arte, in questo periodo la borghesia si sente ormai egemone da osare di raccontare se stessa, i sentimenti, le speranze, anche i soldi. Ma, a differenza di ciò che accade con Diderot il cui palcoscenico coincide con il salotto della casa borghese, in Goldoni non c’è un netto sapore di vita borghese vissuta, c’è al massimo l’insicurezza dell’interno borghese tratteggiato sotto la pressione delle forse esterne date per nemiche. “Una delle ultime sere di carnovale” di Navello si dipana infatti all’interno di un’ansia collettiva e molto contemporanea: la “fuga dei cervelli” che vede i giovani costretti a portare altrove il proprio ingegno e i suoi frutti, Anzoletto, disegnatore di stoffe, veneziano, è in procinto di portare a Moscovia la sua creatività, disgustato dalle difficoltà di lavorare in patria. Attorno a questa problematica, che Goldoni ha pensato come “una metafora autobiografica” (nel 1762 il commediografo italiano era in procinto di partire per la Francia per sfuggire alle invidie e alle critiche che la sua riforma teatrale suscitava), e alle riflessioni circa la realtà di un paese, si dipana uno spettacolo che è il racconto di una qualunque sera di vita, tra una partita a carte, una cena tra amici, battute irriverenti e talvolta noiose, discorsi inconsistenti in una lingua “straniera” come il veneziano di trecento anni fa, difficile da seguire e per generare coinvolgimento.
Suggestivi i costumi, di Luigi Perego. Lo spettacolo è in replica presso il teatro Mercadante fino a domenica 18 marzo.
Con Antonio Sarasso, Maria Alberta Navello, Alberto Onofrietti, Diego Casalis, Daria-Pascal Attolini, Andrea Romero, Marcella Favilla, Matteo Romoli, Eleni Molos, Erika Urban, Alessandro Meringolo, Geneviève Rey-Penchenat, Giuseppe Nitti; musiche Germano Mazzocchetti; luci Gigi Saccomandi; assistente alla regia Valeria Tardivo; assistente alla scene Luca Filaci; assistente ai costumi Augusta Tibaldeschi; costruzioni sceniche Francesco Fassone; coreografie Federica Pozzo; direttore di scena Yasmin Pochat; datore luci audio e video Riccardo Padovan; decorazione costumi Chiara Coda Zabetta; tecnici di allestimento Luca Loddo, Pey. Produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa con il contributo straordinario di Fondazione CRT.
[di redazione]