Una breve retrospettiva su performance, opere e guide di Lara Amarcegui
Lara Almarcegui (1972) è un’artista spagnola attualmente residente nei Paesi Bassi, celebre per la realizzazione di opere d’arte e performance attraverso demolizioni e autocostruzioni.
La formazione dell’artista è iniziata all’Università di Cuenca ed è proseguita all’Università di Lisbona, all’Università di Amburgo, all’Accademia di Belle Arti di Nantes e all’Università di Amsterdam.
Le prime opere risalgono al 1999. Un esempio dei primi lavori della Almarecegui è “Mapa de descampados de Amsterdam” – come da titolo, l’opera è consistita nel tracciare una mappa delle aree abbandonate della città di Amsterdam.
Nel 2002, l’artista ha operato a Torino, ridipingendo le architetture degli orti urbani della città.
Nel 2007, Lara Almarcegui insiste con gli interessi per le guide delle rovine delle città e pubblica “Guia de Al Khan”, un testo in cui vengono descritte le rovine di un villaggio di pescatori degli Emirati Arabi, totalmente abbandonato.
Nel corso dello stesos anno, realizza una performance nella città di Trento intitolata “El descampado de la fabrica Michelin se abre al publico”, consistente in visite turistiche all’area ormai dismessa dove precedentemente era in attività la fabbrica Michelin.
Nel 2008, a Taiwan, dà il via alla demolizione di una casa a Taipei e alla conservazione di un pezzo di terra in mezzo a un fiume, il Danshui.
Nel 2013, Lara Lamarcegui ha rappresentato la Spagna alla Biennale di Venezia. L’opera, posizionata nella sala centrale del padiglione, era una massa di detriti di cemento, tegole e mattoni mentre nelle stanze adiacenti vi erano mucchi meno ingombranti di segatura e vetro. Attraverso il percorso in questi materiali, i visitatori hanno avuto modo di osservare le sale da più prospettive. Contestualmente, l’artista spagnola ha realizzato un progetto di ricerca sull’isola artificiale di Sacca San Mattia, formata da scarti e rifiuti delle vetrerie di Murano.
[di Ambra Benvenuto]