Una retrospettiva su Kazuo Shiraga, tra performance, automatismo psichico e action painting
Kazuo Shiraga è stato un artista giapponese noto per le sue performance di action painting.
Nato nel 1924 ad Amagasaki, la formazione dell’artista si è svolta presso il Kyoto Municipal Special School of Painting. Dopo aver fatto parte del Gruppo O della Shineisaku Association, nel 1955 l’artista giapponese è diventato un fervido sostenitore e attivo partecipante del gruppo Gutai.
Al fine di comprendere le performance e le opere dell’artista giapponese, è doveroso precisare che la filosofia del gruppo Gutai si fonda sull’assoluta priorità della materia e dell’azione sul pensiero e dunque anche su eventuali schemi di composizione.
Kazuo Shiraga è l’esponente esemplare degli artisti che, sulla scia di Jackson Pollock, hanno deciso di fare arte credendo nell’automatismo psichico come forma di liberazione e metodo di libera rappresentazione.
Ciò che ha contraddistinto le performance e i quadri di Shiraga è il fatto che il lavoro finale è stato ottenuto con un utilizzo singolare del suo stesso corpo: spesso l’artista ha realizzato dei quadri gettandosi sulla tela stando appeso ad una corda.
Tra le performance più famose spiccano “Challenging Mud”, datata 1955, in cui Shiraga dipingeva gettandosi sulla tela e colorandola con fango e grumi di colori. In “Ultramodern Sanbaso”, 1957, invece, l’artista ha agito sulla tela indossando un costume grazie al quale le sue braccia erano più lunghe del normale.
Altri lavori di Kazuo Shiraga sono conosciuti per la continua ricerca sul rapporto tra corpo e materiale da utilizzare nell’arte e per gli enormi quadri in larga scala che egli ha realizzato nel corso degli anni Ottanta.
[di Ambra Benvenuto]