Il complesso archeologico di Pompei abbatte le barriere architettoniche per aprire realmente le sue porte a tutti.
Anche Pompei si colloca finalmente come un bene culturale accessibile anche a chi è affetto da disabilità.
“Non sono più i muri a crollare ma le barriere architettoniche”, queste le parole di Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, all’inaugurazione del percorso di più di 3 km inaugurato il 2 dicembre. Il percorso ha inizio da Piazza Anfiteatro e si snoda fino a Porta Marina, consentendo non solo una circolazione più agevole sulle vie principali del complesso archeologico ma anche la visita agli edifici e alle domus di maggiore spicco.
Archeologi, architetti, ingegneri e restauratori sono stati chiamati ad individuare le soluzioni più idonee allo scopo. Il risultato è una pavimentazione dotata di ottima resistenza oltre che di una rete di fibra di vetro che evita l’ossidazione di metalli, elemento di pericolo per la manutenzione del sito archeologico.
Da considerare, inoltre, che i percorsi “reinventati” sono stati pensati e promossi per chi è affetto da difficoltà in ambito motorio ma rendono più semplice anche la vita di genitori con passeggino e anziani.
L’apertura dei percorsi ai disabili non è il solo progetto innovatore di Pompei: dallo scorso settembre è all’attivo un intervento conservativo riguardante 12 fontane pubbliche posizionate lungo il percorso, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
[di Ambra Benvenuto]