Domenica al Museo, un’occasione da non perdere, ecco cosa fare domenica 4 marzo
Articolo di Raffaella Annunziata
Ritorna, puntuale appuntamento mensile, una delle iniziative del nostro Bel Paese più avanguardistiche degli ultimi anni: La Domenica al Museo, in vigore dal 1° luglio 2014, ha riscosso notevole successo finora, e permette di visitare gratuitamente monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini statali.
Dopo quasi 4 anni, è un appuntamento fisso per tutti gli appassionati di arte, per i cittadini affezionati alle proprie città che colgono l’occasione per poter visitare ancora una volta il luogo preferito, per i turisti che, forse anche casualmente, si ritrovano la fortuna di poter fare una sorta di tour – de – force tra i più bei musei e scavi archeologici d’Italia senza pagare un solo centesimo.
Napoli offre una pluralità di siti culturali che aderiscono all’iniziativa. Ma non solo, l’intera Campania è una terra in cui troviamo una ricchezza di luoghi di interesse, difficile anche da catalogare, che per l’occasione si prestano all’iniziativa di farsi visitare gratuitamente.
Un’intera giornata potrebbe essere tranquillamente sfruttata per visitare gli Scavi Archeologici di Pompei, i Templi di Paestum oppure gli Scavi archeologici di Ercolano; sono questi tre siti unici al mondo, ultimo baluardo delle antiche civiltà greche e romane, che ostentano con orgoglio l’immortalità al di là delle pieghe del tempo.
In città, invece, si può cogliere al volo l’opportunità di visitare il Palazzo Zevallos – Stigliano, dai richiami neo-classici, situato nel cuore della bella via Toledo. Il palazzo ospita l’ultima opera dipinta da Caravaggio, da non perdere l’occasione di ammirare un tesoro unico che è proprio dietro l’angolo; inoltre, per il 4 Marzo sarà possibile accedere gratuitamente anche alla mostra Da De Nittis a Gemito. I napoletani a Parigi negli anni dell’Impressionismo.
Imperdibile è un’occhiata al Museo Archeologico Nazionale, che invece custodisce comodamente manufatti ed opere d’arte dell’epoca romana; una classica passeggiata è d’obbligo anche al Palazzo Reale, per restare abbagliati dalla bellezza degli appartamenti reali, del teatro, della sala del Trono e dello scalone principale.
Il Museo di Capodimonte, assieme al suo parco, danno invece la possibilità di immergersi nell’evoluzione dell’arte napoletana dal Duecento al Settecento; la certosa ed il museo di San Martino, con la sua grandezza e ricchezza permette di unire il sacro ed il profano, la chiesa e le arti decorative; Castel Sant’Elmo, strutturalmente potente e dotato di grande imponenza, ospita invece il Museo del Novecento.
Queste solo alcune delle proposte offerte dalla prima domenica di marzo.
Nota di redazione – Ma perché considerare questa iniziativa come avanguardia?
Perché non è scontato che la cultura e l’arte siano alla portata di tutti: non sempre il contributo da pagare per poter visitare un museo o una galleria importanti è piccolo, ed a volte risulta difficile poter portare l’intera famiglia a godere delle bellezze artistiche che riserva la città. Il vantaggio di questa iniziativa, stabile da tempo ed attesa puntualmente, è che trasforma il significato della visita culturale: si è abituati a pensarla come ad un’occasione singolare, una gita fuori porta come evento particolare ed unico. Ma con la possibilità di visitare ogni mese un luogo diverso, diventa un momento vissuto nella quotidianità di una domenica, nella comodità di una settimana che per una volta non culmina con il relax post prandiale sul divano, ma con un’immersione nella bellezza senza tempo, immortale, in compagnia di amici o familiari.
Le iniziative come la Domenica Al Museo perseguono scopi importanti, necessari. Queste proposte sono fondamentali per conoscere ed apprezzare i luoghi d’arte, essere orgogliosi del ricchissimo, anzi, immenso patrimonio artistico e culturale a disposizione del pubblico, sempre. Ma se si analizza questa iniziativa ad un livello più profondo, si scopre che favorisce un processo di riappropriazione del proprio territorio, della propria città. Conoscere e valorizzare il proprio territorio permettono lo sviluppo di un senso di appartenenza ed attaccamento al luogo, il sentimento di far parte di una comunità che, in quanto tale, va rispettata e potenziata, nella consapevolezza di farne parte attivamente. La relazione con i luoghi è sempre connotata da dimensioni affettive e soggettive, dalla condivisione emotiva alla base di tutti i processi di conoscenza.
E’ importante, dunque, non precludersi la possibilità di sfruttare al massimo queste occasioni mensili, considerevoli momenti di scambio e arricchimento culturale. Si organizza un’uscita con gli amici, si portano i bambini a scoprire i posti più belli della città, ad innamorarsene e a guardarli con gli occhi meravigliosi e fantasiosi che i bambini possono avere. E si ridiventa tutti un po’ bambini, quando si passeggia per i castelli, quando si rievoca con la memoria un periodo storico e ci si può immaginare di essere re e regina, principessa e cavaliere. L’arte stupisce, appassiona, fa innamorare tutti, senza differenze.
Ecco perché è necessario, per una domenica, rinunciare al sontuoso pranzo tradizionale ma munirsi di scarpe comode e zaino in spalla, pronti a diventare scopritori i tesori e meraviglie.
Perché, il nostro è davvero un Bel Paese. Basta solamente esplorarlo.
[di Raffaella Annunziata]