Le tele esposte sono frutto di alcuni giorni che l’artista ha speso ritraendo ininterrottamente personalità del panorama nazionale italiano e non solo. L’artista e i modelli, date le barriere linguistiche, durante l’atto pittorico non hanno interagito.
Spesso si pensa che la bravura di un ritrattista si misura in base alla capacità di saper riprodurre con accuratezza tutti i particolari del modello da ritrarre. Chi non è d’accordo con tale scuola di pensiero, non potrà mancare alla mostra in programma al Museo Arte e Scienza di Milano fino al 23 settembre, dal titolo “Face to face”.
Si tratta della personale di Tong Yanrunan, nome celebre nel panorama artistico contemporaneo proprio perché ritrattista non convenzionale. L’artista cinese è promotore di un modo di ritrarre le persone che va al di là del realismo dell’immagine e, soprattutto, punta oltre una concezione di arte pittorica vista quasi come alternativa alla fotografia.
Al Museo di Arte e Scienza, le tele esposte sono frutto di alcuni giorni che l’artista ha speso ritraendo ininterrottamente personalità del panorama nazionale italiano e non solo. Data la barriera linguistica tra l’artista e i suoi modelli, non è stata possibile alcuna interazione – non è un caso, infatti, che il titolo dell’evento sia semplicemente “Face to face”.
Secondo quanto detto dal curatore della mostra, Dieter Ronte, il modo di fare di Tong Yanrunan si contraddistingue proprio perché punta in maniera diretta all’arte e a null’altro: «Tong mostra per i suoi modelli una coesione pittorica ma non lascia trasparire le differenze sociali».
Starà agli spettatori della mostra giudicare se le tele rendono realmente giustizia all’interessante filosofia di Tong Yanrunan.
[di Ambra Benvenuto]