Il mese di febbraio è interamente riservato al ciclo felici incontri
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Felici incontri è il titolo del ciclo presente in trame e intrecci, annuale rassegna cinematografica organizzata presso la mediateca Santa Sofia di Napoli, dedicato alla traduzione audiovisiva di opere letterarie. Proprio mentre il cinema italiano “batte ogni record”, la ricchezza del cinema degli anni ’60 si manifesta anche sul piano della scrittura cinematografica. Con la complicità delle grandi trasformazioni che si ripercuoteranno sul terreno linguistico (la nascita dell’italiano nazionale, anticipato da tempo proprio dal cinema, negli anni Sessanta che si profila grazie soprattutto alla diffusione – omologante, direbbe Pasolini – della televisione) e su quello dei comportamenti sociali, il lavoro degli sceneggiatori trova spazi e opportunità inediti: allo stesso film lavorano intere squadre di sceneggiatori mentre autorevoli scrittori vengono coinvolti nel processo produttivo per adattare i propri romanzi o per scrivere soggetti originali (Pratolini, Moravia, Flaiano, solo per citarne qualcuno). In questa prospettiva appare dunque chiaro il ricorso massiccio alla letteratura e così i felici incontri diventano l’occasione per interrogare gli spettatori su quella feconda stagione cinematografica tutta italiana.
Martedì 5 febbraio è la volta de L’isola di Arturo di Damiano Damiani, film del 1962, tratto dall’omonimo romanzo di Elsa Morante; martedì 12 febbraio tocca alla pellicola di Francesco Maselli dal titolo Gli indifferenti (1964), sulla scorta dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia del 1929; martedì 19 febbraio La ragazza di Bube di Luigi Comencini (1963), traduce in fotogrammi l’omonimo romanzo di Carlo Cassola del 1960. Chiude la programmazione la viaccia, film di Mauro Bolognini del 1961 tratto dal romanzo L’eredità (1889) di Mario Pratesi. Tutte le proiezioni principiano alle 18;30.
Felici incontri. Cinema e letteratura nell’Italia degli anni ’60 è dunque una proposta che offre un punto di vista altro sulla storia del cinema a partire dalla contaminazione letteraria, motivo ancora oggi attivo nella formula produttiva cinematografica chiamata più volte ad interpretare le pagine di un libro incarnandole per suoni e immagini.
[Antonio Mastrogiacomo]