Si rinnova l’appuntamento col festival dell’Oriente, la kermesse che fa scoprire culture altre passeggiando per la Mostra d’Oltremare
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Il Festival dell’Oriente risulta un appuntamento sempre più atteso sia dai tantissimi visitatori delle scorse edizioni che dai tanti curiosi che aspettano di relazionarsi per la prima volta con un clima così speciale. Finalmente l’attesa può dirsi conclusa: tanti spazi della mostra d’oltremare sono riservati al festival per immergersi nelle culture altre nei due fine settimana centrali di settembre (15, 16 e 17 settembre; 22, 23 e 24 settembre).
Un’offerta radicalmente eterogenea offre ai diversi visitatori la possibilità di misurare la propria curiosità sul mondo del sol levante a partire dal proprio grado di interesse. In altre parole, ce n’è per tutti! Proprio questa così variegata identità è il vanto del festival dell’oriente, in grado di farsi sapiente contenitore di esperienze diverse: mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folkloristici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali. Senza dimenticare poi show, incontri, seminari ed esibizioni che ritmano il già ricco cartellone che anima la manifestazione.
Il festival dell’oriente eleva la creatività a marchio di fabbrica: ogni anno propone nuove attività così da stimolare una partecipazione mai paga del già visto, creando per giunta una costante aspettativa nel pubblico. Inoltre, l’apertura del festival ad una utenza trasversale – che vede di buon grado la partecipazione di intere famiglie – rende questo appuntamento un’occasione davvero unica per fare una passeggiata nelle culture altre facendosi trasportare dal momento.
Il pubblico di quest’edizione potrà beneficiare inoltre di importanti rese virtuali che possano soddisfare la necessità di ricostruire quanto visto in un contesto almeno digitale. Quanto alle nuove esperienze da provare, la lista è lunga e soddisfa davvero tutti: la danza coreana, un viaggio nelle musiche indiane dalla tradizione dei raga fino alle colonne sonore di Bollywood, la teatralità del face mask changing fino al contorsionismo mongolo, passando per la danza egiziana e thailandese. La ricostruzione di pezzi di villaggio o di cultura orientale farà respirare un clima non europeo a tutti coloro che attraverseranno spazi quali il tempio buddista dello sri lanka, il villaggio giapponese e il suo tempio zen fino all’area cinese edindiana, passando chiaramente per i luoghi di sogno di una medina da mille e una notte.
L’iniziativa che lascia il segno resta l’Holi Festival. L’happening più colorato e divertente di sempre si tiene nelle due giornate di domenica 17 settembre e domenica 24 settembre a partire dalle ore 16:00 nell’area esterna dei padiglioni. Una iniziativa che ha fatto sempre incetta di consensi perché il solo partecipare si trasforma in un gioco in grado di liberare energie attraverso il colore. Quest’anno poi l’Holi Festival sarà ancora più ricco e coinvolgente, con cannoni sparacoriandoli, fontane colorate, luci laser ed un imperdibile schiuma party.
L’appuntamento col festival dell’oriente si rinnova, al solito, nel segno della novità. Anche per questo motivo, l’attesa consolida un interesse genuino da parte del pubblico nel volersi relazionare ad un cartellone che lo chiama in causa quale motore dell’iniziativa.
[Antonio Mastrogiacomo]