Il palazzo delle arti di Napoli ospita Escher dal 1 novembre
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Dal 1 novembre 2018 – e fino al 22 aprile 2019 – i lavori di Escher fanno tappa presso il Palazzo delle Arti di Napoli, sito in via dei mille. Si tratta di una importante retrospettiva dedicata all’incisore olandese sbarca a Napoli dopo un incredibile tour in giro per molte città europee a suon di record quanto a visitatori. Si tratta di una occasione unica per entrare a contatto con il multiforme mondo curato da Escher, a partire dalle sue prime prove di ripresa paesaggistica del sud Italia, con particolare attenzione alla paesologia calabrese e campana. L’importanza del lavoro di Escher sull’immaginario creativo del pubblico è dimostrata a partire dall’influenza del suo lavoro sulle generazioni successive, con riscontri che attendono al mondo dei dischi e della pubblicità. Nell’intenzione dei curatori è disposto per il visitatore un viaggio nel tempo che, grazie a più di 200 opere, raggiunge i nostri giorni.
Sebbene assente dai testi di storia dell’arte contemporanea, Maurits Cornelis Escher resta uno degli autori di arte visiva più conosciuti al mondo per via delle sue visionarie creazioni a cavallo tra l’illusione ottica e la teoria della gestalt. Oltre ad essere protagonista del libro Un’eterna ghirlanda infinita insieme a Godel e Bach, il nome di Escher resta indissolubilmente legato alle sue incisioni e litografie, laddove la tassellatura del piano e dello spazio è posta sotto continua metamorfosi, e presenta una iconologia significativa della produzione novecentesca, laddove il legame dell’arte con le arti applicate rende omaggio ad una nuova forma di creatività.
La mostra dedicata ad Escher è stata fortemente promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli: prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation, è curata da Mark Velduysen e Federico Giudiceandrea, due esegeti attenti e ottimi divulgatori dell’opera del maestro olandese con la passione per il sud Italia.
[Antonio Mastrogiacomo]