A prima vista sembrano dei normali quadri dipinti su tela, ma se si osserva da vicino ci si accorge che sono fotografie di paesaggi realizzati con cibo vero: gli alberi delle foreste sono broccoli, una mongolfiera è un casco di banane, le montagne sono panini, una piramide egiziana è un triangolo di groviera.
Sempre più spesso si tende a pensare poco a ciò che si mangia e, a differenza delle generazioni passate, non si osserva più il cibo con cui ci nutriamo. La perdita di attenzione in tal senso viene facilmente trasmessa anche ai più piccoli, sempre più fanatici di fast food. L’arte viene in soccorso dell’uomo ancora una volta dando una grande lezione: il cibo non va solo ingerito ma va anche osservato. Addirittura, può anche diventare parte di un’opera d’arte.
Carl Warner è l’autore dei numerosi Foodscapes, una parola che esprime appieno il concept dietro le sue opere: il cibo, food, può rappresentare molto bene i paesaggi, scapes. In pratica, si tratta dell’arte di saper disporre i cibi salutari come la frutta e la verdura in modo da rappresentare paesaggi che successivamente vengono fotografati da Warner. Il risultato è sorprendente, l’osservatore può divertirsi a distinguere i diversi cibi utilizzati, come i colori di un pittore su una tela.
La realizzazione di un’opera inizia dalla progettazione del paesaggio che Warner vuole rappresentare in 3d. Successivamente va in cerca del cibo che può fare al caso suo ed infine immortala il risultato in degli scatti fotografici.
Le critiche a Carl Warner non sono state poche, l’accusa principale è quella di sprecare il cibo, argomento sempre controverso soprattutto considerando la drammatica situazione economica di molti Paesi in via di sviluppo. La risposta del fotografo alle suddette insinuazioni è però impeccabile: i suoi scatti sono mirati non solo a proporre un tipo di arte innovativa ma anche alla promozione dei cibi più salutari che hanno bisogno di essere apprezzati anche dai bambini, difatti grazie ai Foodscapes, i più piccoli – e non meno raramente gli adulti – possono approcciare con maggiore predisposizione a cibi che solitamente risultano ‘antipatici’.
[di Ambra Benvenuto]
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