Grande successo per Frida Kahlo, nuovo spettacolo del Teatro dell’Osso. Molti i cambiamenti in confronto a “Lettere d’amore e di dolore”.
Grande successo per Frida Kahlo, nuovo spettacolo del Teatro dell’Osso, con regia e drammaturgia di Mirko Di Martino, Titti Nuzzolese nei panni di Frida e Peppe Romano a interpretare Diego Rivera. Promossa dalla rassegna Vissi D’Arte, la rappresentazione è al via dall’1 all’11 dicembre al Nuovo Teatro San Carluccio, sito in Via San Pasquale a Chiaia, Napoli.
Molti i cambiamenti in confronto a “Lettere d’amore e di dolore”, reading dello scorso anno: è presente ora la parte creativa e l’interpretazione drammaturgica personale dei personaggi. Il rapporto con il muralista Diego Riversa funge da fil rouge della commedia tanto quanto del vissuto della pittrice. Afferma Mirko Di Martino: «Lo spettacolo è incentrato su di loro perché Frida ha incentrato la sua vita su Diego, è stata una scelta sua. Lei oggi è molto legata a un’idea di donna indipendente ma non è per niente così. Lo è senza che lei l’abbia voluto. Nel tempo noi abbiamo dimenticato Diego e ricordato Frida perché lei ha rappresentato qualcosa di molto più universale di quello che rappresentava Diego».
Un Rivera grande, gigante, fiero e autoreferenziale, interpretato in modo estremamente convincente da Peppe Romano, si unisce e contrappone a una Frida piccola, tanto esile quanto passionale. Attraverso il rapporto con il marito si seguono i passi di una donna che cerca di lottare contro un rapporto che la sopraffaceva di continuo. I tentativi della pittrice per convivere con un uomo che non sa amare sono innumerevoli, molto chiara è anche la sensazione che lei stia in realtà lottando contro se stessa.
Eppure Frida non si annulla. La fiamma di questo personaggio rimane viva e si riversa nelle sue opere, quadri universali e per nulla metaforici. La sua interiorità quasi nascosta, quasi uccisa, continua a sgorgare fuori da lei rivendicando il suo diritto d’esistere. Tutto questo è ben manifesto nello spettacolo di Di Martino, grazie anche alla superba interpretazione di Titti Nuzzolese. La storia è incentrata sulla coppia ma è con Frida che lo spettatore piange, si commuove.
L’artista, come specifica l’attrice, non coincide comunque con le sue disgrazie: «Frida ha un carattere molto forte ed esuberante. Nell’idea che si ha di lei c’è sempre questa sofferenza. È presente ma da quando incontra Diego in poi. Lei come carattere non è triste, ha degli aspetti molto divertenti, ha avuto una reazione molto ottimista nella vita!».
La scenografia è essenziale, così le luci e i costumi. Unico tocco di colore, il vestito da India che l’artista usa per ricordarsi della parte migliore di se stessa. Non ci sono quadri in scena; questi sono descritti dalla pittrice, strettamente collegati al suo vissuto. Un foglietto consegnato allo spettatore nell’ingresso al teatro riporta le opere citate in scena. L’interessante esperimento è volto a rappresentare completamente la vita di Frida con il mezzo scenico. «Per farli conoscere nel caso non si abbiano presenti», spiega Di Martino «sognavo poi che a fine spettacolo venisse ripeso e, ripensando alle parole, riguardando quello stesso dipinto visto prima dello spettacolo si noti come cambia nel significato».
[di Francesca Lomasto]