Una mostra dedicata al futurismo fino al 17 febbraio 2019 a Castel Nuovo
Articolo di Antonio Mastrogiacomo
Il futurismo resta una avanguardia che si è espressa ad inizio Novecento sul tema dell’arte come possibilità di cambiare il mondo, guardando alle forme della comunicazione grazie alla trasformazione della cultura quale bene alla portata di tutti, a partire da uno strettissimo legame fra arte e vita. Creatore di parte dell’immaginario contemporaneo, il futurismo ne esplora sagacemente i confini conservando un fascino ultrasecolare.
Una mostra dedicata agli anni ’10 e agli anni ’20 del movimento futurista, un percorso dedicato ai primi passi della sua feconda storia, copre gli spazi della cappella palatina del maschio angioino, presso il museo civico di Castel Nuovo di Napoli fino al 17 febbraio 2019. Un percorso museale ben allestito che incontra i visitatori al netto di una raccolta ben organizzata e decisamente vivida di opere futuriste, tra dipinti e suggestive sculture. Il futurismo degli anni ’10 e degli anni ’20 è rappresentato da opere di Boccioni, Balla, Carrà, Depero, Sant’Elia, Severini, Sironi e Prampolini. E non solo: trovano spazio anche lavori di Russolo, Ciacelli, Erba, Ginna, Romani a ricostruire un percorso artistico quanto mai complesso e variegato che pone al centro l’idea stessa di comunicazione e movimento.
Una mostra, quella sul Futurismo a Napoli, che si rivolge non solo agli appassionati d’arte ma soprattutto al grande pubblico grazie all’impianto decisamente divulgativo offerto dai curatori. La mostra infatti arriva in una città il cui rilancio turistico si sposa con un ritrovato interesse per l’arte tutta: aver posizionato questa singolare temporanea presso il museo civico di Castel Nuovo significa impreziosire la già prestigiosa cornice della Cappella Palatina con lavori che mostrano le connessioni tra arte figurativa, arte plastica, indagine architettonica e ricerca musicale.
La mostra napoletana sul Futurismo – promossa dal Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo – per l’organizzazione generale di C.O.R. (Creare Organizzare Realizzare) di Alessandro Nicosia e la curatela di Giancarlo Carpi e Francesca Villanti, ricostruisce dunque i cambiamenti apportati dal movimento futurista alla vita e alla percezione dell’uomo nel mondo tecnologico con particolare riferimento all’interazione tra l’uomo e la macchina.
[Antonio Mastrogiacomo]