Giovanni Vescera, da panorami a ritratti, da surrealismi a copertine di dischi
Articolo di AMBRA BENVENUTO
Giovanni Vescera, artista poliedrico nato a Vico Equense, classe ’79, propone nelle sue tele diverse chiavi di lettura del mondo che lo circonda. Abituato a spaziare da panorami a ritratti, da surrealismi a copertine di dischi con maestria e nel contempo con “leggerezza”,
egli stesso afferma che “se prendi qualcosa, qualsiasi cosa troppo seriamente, te ne disinnamori e rovini tutto”.
Com’è iniziato il tuo rapporto con l’arte? Sei un autodidatta o hai seguito una formazione particolare?
Da piccolo il mio passatempo preferito era scarabocchiare con pennarelli e matite colorate, al liceo invece presi seriamente in considerazione – per quanto si possa essere seri al liceo – l’idea di fare il fumettista. Spulciavo libri di anatomia artistica invece di studiare e collaboravo con altri amici con uguali sogni di gloria. Sì, da bambino a prevalere fu la passione per la musica. Studiai (controvoglia) pianoforte, poi chitarra da autodidatta e volevo studiare batteria ma non sapevo dove metterla… A quindici anni scoprii che si poteva trovare una soluzione ed ora faccio il batterista jazz. Dopo essermi laureato in economia ed aver studiato privatamente batteria ho conosciuto, tramite Monica Apreda, amica e pittrice, il maestro Enrico De Cenzo, pittore di Castellammare nonché ceramista e fotografo. È stato per me impossibile resistere alla tentazione di riprendere a disegnare e cominciare a dipingere sotto la sua guida.
Quali tecniche preferisci usare?
Per adesso prediligo le matite colorate, gli acquerelli, i pastelli, la matita classica e tecniche miste con ricorso anche all’olio e all’acrilico. I supporti che utilizzo sono fogli bianchi o colorati, tele di varie dimensioni…. ma ho intenzione di realizzare qualcosa anche su vecchie pelli di batteria! Mi è capitato di imbrattare anche i muri della bella libreria Tasso di Sorrento. Divertente
Quali sono i soggetti che prediligi? Perché?
Mi affascinano i volti, quindi prediligo i ritratti. Dal personaggio noto al nipote del mio amico, sono i visi e quello che raccontano ad attirare la mia attenzione. Perché? Non lo so. Attualmente sto realizzando una serie di ritratti di alcuni musicisti. Con alcuni di essi suono o ho avuto occasione di suonare, mentre gli altri ho avuto il piacere di ascoltarli su dischi o di stringergli la mano. Mi cimento anche con paesaggi, con lavori di grafica, ho realizzato da poco la copertina di un disco..e con il surreale/astratto. Cerco di non pormi limiti di campo, poi mi ritrovo quasi sempre a fare ritratti!
Che possibilità hai di esporre i tuoi lavori? Sei soddisfatto di quelle che ti offre il territorio? Quali sono le risposte che ricevi?
Le possibilità offerte non sono molte ma le occasioni sono tante. Mi spiego: è difficile che qualcuno bussi alla tua porta e ti chieda di esporre i tuoi lavori ma se sei intraprendente scoprirai che sono molti i luoghi pubblici i cui gestori sono lieti di appendere i tuoi quadri. Mi riferisco a pub, ristoranti e altre attività commerciali. Mi capita poi di partecipare a varie collettive. Non amo cercare luoghi altisonanti in cui esporre, ma se me lo chiedono, non rifiuto. Preferisco dedicarmi a “fare” piuttosto che a “farmi vedere” ..il che penso sia una conseguenza automatica del fare bene. Le risposte che ricevo sono piuttosto positive, ad esempio, l’altra volta, ho chiesto ad un ragazzino se gli piaceva un mio lavoro e ha annuito!
Che influenza ha su te la possibilità di poter condividere anche virtualmente i tuoi lavori?
Notevole! Anche se mi limito ad usare solo due social network. E mi riallaccio alla domanda precedente sulla visibilità: ho una pagina facebook (Giovanni Vescera Artwork) dove potenzialmente milioni di persone da ogni parte del mondo potrebbero guardare i miei lavori, seguirmi in tempo quasi reale e, cosa ancora più importante, interagire. Su pinterest, pur essendo più settoriale, si ha la possibilità di condividere immagini dei lavori ad alta definizione. I feedback sono tanti ed ho avuto modo di relazionarmi anche ad altri artisti che reputo bravissimi e di cui senza internet probabilmente non sarei venuto a conoscenza.
Nella tua esperienza, quali sono stati i progetti e gli eventi che sono riusciti a coinvolgere maggiormente il pubblico nel mondo dell’arte?
A questa domanda risponderò la prossima volta, ora devo scappare in cucina altrimenti si brucia il caffè. Grazie ad Artementenotizie per l’intervista, a presto!
[di Ambra Benvenuto]