Spesso l’arte incanta, emoziona, stupisce perchè è l’unico talento umano capace di concretizzare, almeno nei suoi supporti, come tele, disegni, fotografie, sculture, architetture, ciò che ancora non esiste, o meglio, ciò che non vive nel mondo comunemente detto ‘reale’, ma forse solo nelle ‘idee’ di chi lo abita. Proprio come può capitare con la trama romantica di un bel libro, nel leggerla si anela a quella storia ideale. Ma chi ha detto che ‘ideale’ e ‘reale’ siano opposti? Solitamente sono piuttosto in un rapporto di successione, rispettivamente ‘potenza’ ed ‘atto’, certo è un passo raro, spesso appannaggio solo dei determinati, ma in fondo ogni realtà non nasce forse da un’idea?
Gonzalo Orquin, artista spagnolo, pittore intimista, mesi fa ha regalato al nostro Paese una bella ‘idea’, quella di un mondo dove chi si ama può giurarsi amore eterno non solo nel cuore ma anche sull’altare. Già, perché molti amori questo diritto in Italia non lo hanno ancora. Gonzalo in circa 16 scatti fotografici stile flash mob ha ritratto coppie omosessuali che, in prossimità degli altari delle chiese più suggestive di Roma, si baciano. In quegli atteggiamenti immortalati dall’artista sembra riecheggiare il ‘Sì’ più bello che si possa dire, quella sacra formula matrimoniale alla cui fine ci si può baciare.
“Sì, quiero” (“Sì, amo”), è difatti il titolo del progetto espositivo di Gonzalo che lo scorso autunno la Galleria Opera di Roma, nuovo spazio espositivo di Andrea Lezzi, avrebbe potuto avere l’onore di ospitare, oltretutto inaugurando proprio con gli scatti di Orquin oltre ai lavori di altri due artisti, Mauro Maugliani e Luis Serrano, e che invece ha dovuto oscurare per via dei soliti interventi del Vaticano. Ecco come l’arte che arricchisce e si arricchisce con un percorso ‘verso’ una crescita migliorativa, può diventare bensì oggetto e portavoce di un avanzamento ‘inverso’, all’indietro, “Un’opera messaggio di gioia e amore è diventata un’opera di morte”, affermò rammaricato l’artista in quell’occasione.
I protagonisti delle immagini sono tutti amici o conoscenti dell’autore prestatisi con entusiasmo al progetto più che altro comunicativo anzitutto d’amore, poi egualitarismo. Amori intenti nel ‘bacio degli sposi’ o ‘bacio delle spose’, che lasciano intravedere spettacolari architetture, soprattutto barocche.
Dopo l’episodio di censura l’artista affascinerà con la sua arte i Paesi esteri, mentre noi ricorderemo il passato, che fondamentalmente ci è dato perché dovrebbe insegnare, quella Roma dalla fastosa storia che educò, come la maggioranza delle società antiche, a valori dove erano sconosciuti concetti di differenziazione in base all’orientamento sessuale, la Roma che vide il commovente amore tra l’imperatore Adriano e il suo bellissimo compagno Antinoo, la Roma dove Nerone convolò a nozze ben due volte, prima con Pitagora, poi con Sporo, la Roma di Catullo nei cui versi riviveva Saffo, l’eccelsa poetessa d’amore dell’antica Grecia.