Sono le grandissime e coloratissime istallazioni del Cracking Art Group, le quali ricordando, ai cittadini e a tutti coloro che passano per la stazione, quanto sia importante non lasciarsi prendere dalla voracità dei ritmi quotidiani
Sarà che Napoli è una metropoli famosa per i suoi ritmi frenetici e per il caos che regna sovrano. Sarà che la “metropolitana” è l’emblema di una vita dominata da scadenze, appuntamenti, veloci spostamenti che scandiscono il quotidiano di ognuno di noi. Ma è proprio a Napoli e proprio nella nuova metropolitana di Piazza Garibaldi che il Cracking Art Group ha deciso di mostrare la sua installazione, già presentata negli scorsi anni in altre città d’Italia.
Grandi Lumache, decisamente fuori misura, in plastica riciclata, hanno invaso la stazione della nuova linea metropolitana, ricordando, ai cittadini e a tutti coloro che passano per la stazione, quanto sia importante non lasciarsi prendere dalla voracità dei ritmi quotidiani.
Anche la scelta cromatica molto probabilmente non è casuale. Il blu rilassa e porta equilibrio nella sfera emotiva; il rosso, come il giallo, è sinonimo di energia sia fisica che mentale; il colore verde simboleggia invece la consapevolezza, caratteristica imprescindibile per essere padroni del proprio tempo; il viola infine è un invito ad esercitare l’empatia e quindi l’attitudine ad identificarsi con gli altri passeggeri.
Il Cracking Art Group, nato nel 1993 e composto attualmente da 6 artisti di provenienza internazionale quali: Renzo Nucara, Marco Veronese, Carlo Rizzetti, Alex Angi, Kicco e William Sweetlove, è famoso proprio per questo genere di installazioni nelle quali vengono presentati animali di ogni tipo, in misure assolutamente non fedeli alla realtà, realizzando il tutto con materiali plastici ottenuti dai processi di cracking. Difatti, si propone da sempre come un gruppo d’arte ‘di rottura’, proprio come già annuncia il nome ‘Cracking Art’, ‘rottura’ intesa come ‘cambiamento radicale’ dell’arte attraverso un forte impegno sociale ed ambientale e il rivoluzionario uso di materie plastiche, evocative di un rapporto sempre più stretto tra realtà naturale e artificiale, infatti ‘Cracking’ è il processo che serve a trasformare il naturale in artificiale, l’organico in sintetico, da qui la scelta della plastica riciclabile e rigenerata come materia delle istallazioni, riciclare la plastica e farne opere d’arte è espressione di una particolare sensibilità nei confronti della natura. Con questa ‘filosofia’ il Cracking Art Group ha popolato nel corso del tempo i luoghi più vari, come strade, piazze, centri commerciali, musei, rassegne d’arte contemporanea, con il mondo fantastico e surreale delle sue istallazioni.
Un nuovo modo di concepire l’arte contemporanea, dunque, che regala diversi spunti di riflessione a chi la vive.
[di Roberto De Rosa]