- Rilievo dell’Atena Pensosa
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“[…] Utilizziamo un ordinamento politico che, per il fatto che non si governa nell’interesse di pochi ma di molti, è chiamato democrazia […]”, queste le parole del Pericle, uno dei più grandi politici ateniesi artefice dello sviluppo economico, politico, culturale della città, tramandate da Tucidide. Atene è considerata l’inventrice della democrazia. Il V secolo a.C. fu il periodo di massimo splendore per la civiltà greca, dal punto di vista storico-artistico è conosciuto come l’Età dell’Oro o Periodo Classico, fu difatti culla dei maggiori poeti, scrittori, oratori e filosofi; dal punto di vista politico la democrazia fu genitrice di valori come la libertà, il rispetto, la tolleranza, la cura reciproca, la responsabilità, il confronto, la meritocrazia, la fiducia.
È risaputo che la civiltà dell’antica Grecia, e dell’Antica Roma che ne recepì, seguì e inoltrò i ‘messaggi’, giunse a magnifici livelli politici, economici, culturali, sociali, sentimentali, dai quali noi oggi siamo retrocessi se millenni dopo, quindi perfino forti di qualcosa di già creato, ancora stentiamo anche solo a raggiungere.
La Grecia e l’Italia di oggi registrano forte crisi in svariati ambiti, ma sono due realtà figlie del mito. Il 2014 onora la loro storia nonché il loro antico e glorioso legame, quest’anno difatti i due Paesi si susseguono la presidenza del consiglio dell’unione europea: la Grecia già dal 1 gennaio al 30 giugno; l’Italia dal 1 luglio al 31 dicembre. Per l’occasione a Palazzo del Quirinale è allestita una mostra titolata “Classicità ed Europa. Il destino della Grecia e dell’Italia” che fa luce sul loro epocale e nostalgico passato, che potesse essere magari una ‘guida’ per il presente e il futuro.
«È il trionfo della democrazia che apre il percorso espositivo», spiega Louis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica italiana, nonché curatore della mostra. Venticinque le opere esposte, provenienti dai più importanti musei ellenici e italiani, attraverso le quali si raccontano quegli antichi valori che gli artisti dell’epoca seppero donare all’eternità traducendoli nella creazione di capolavori insuperabili.
LA MOSTRA – Il percorso per quanto riguarda le testimonianze provenienti dalla Grecia si dipana lungo circa 5 millenni: reperti della civiltà cicladica, minoica, micenea, fino al dipinto di El Greco datato 1600 circa; anche le opere italiane contemplano millenni di storia: dall’anfora a staffa micenea del 1200 a.C. alle tele del Novecento di Cadorin.
ALCUNE DELLE OPERE EMBLEMA DI UN MESSAGGIO – I visitatori sono accolti dal famoso Gruppo dei Tirannicidi, una copia realizzata nel II secolo d.C. per conservare la memoria dell’originale andato perduto. In prestito dal Museo Archeologico di Napoli, la scultura ritrae Armonio e Aristogitone, i Liberatori per eccellenza, simboli di eroismo. Sono gli assassini del tiranno Ipparco ai quali si deve dunque il merito della libertà che porterà successivamente all’invenzione della democrazia.
Tra i preziosissimi esempi che risalgono il corso del tempo: il Rilievo detto dell’Atena Pensosa, in prestito eccezionalmente dal Museo dell’Acropoli di Atene, e scelto come immagine stessa della mostra. Realizzata nel 460 a.C. circa, l’Atena sembra lanciare un messaggio, «Ognuno lo interpreta a modo suo –racconta Godart –
è un’Atena che ha appena smesso di combattere, ha ancora l’elmo in testa dopo il trionfo della seconda guerra persiana, ma è poggiata sulla sua lancia e pensa. A me piace immaginare che lei dica a se stessa “Guardate ateniesi, abbiamo vinto, ma non dimentichiamo che bisogna sempre avere la lancia pronta per difendere le grandi conquiste del mondo e della mente, questa democrazia non è perenne se i cittadini non la difendono”. È questo forse il messaggio che i cittadini di oggi dovrebbero sempre tenere presente».
Ancora dall’Italia (Calabria) proviene il Codice Purpureo di Rossano, un meraviglioso evangelario risalente al VI secolo a.C. che a breve diventerà patrimonio dell’Unesco.
Queste e tantissime altre le leggendarie opere e curiosità fruibili nella mostra romana ancora fino al 15 luglio. E proprio come sulla scia di quell’antico legame, dalla metà di agosto la rassegna si trasferisce al Museo nazionale di Atene.
[di Redazione]
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