L’artista Heinz Schattner con i suoi lavori vuol rappresentare la psiche umana, un mondo onirico e visionario che genera shock visivo e sensoriale.
Heinz Schattner è un fotografo tedesco, eppure orgogliosamente italiano: l’artista è infatti di adozione italiana. Se non lo conoscete ancora, potete farlo alla mostra ospitata alla Galleria di arte contemporanea Statuto13 di Milano.
All’evento, fruibile ancora fino al 24 febbraio, sono esposti quadri sia attuali sia realizzati in passato, dunque è possibile avere un’idea a tutto tondo dello stile dell’artista.
Come Rob Gonsalves, anche Schattner si è lasciato trasportare – soprattutto ultimamente – dalla corrente del surrealismo, dando luogo a immagini di forte impatto visivo. Da qui, il titolo dato all’evento milanese, Carpe diem, riferito a quell’attimo velocissimo dell’impatto visivo. È lo shock visivo e sensoriale che il fotografo vuole generare in chi osserva per la prima volta i suoi lavori.
È difficile, infatti, non rimanere colpiti da una donna che rigetta un torrente di acqua con delle rane; da un’altra figura femminile che osserva algida lo spettatore pur essendo ricoperta di enormi mosche; di meno impatto sono forse le calzature femminili che riposano placidamente in un frigorifero ma non si ha il tempo di riprendersi che si viene nuovamente stupiti dall’immagine di una donna matura che si tocca il sedere.
Tra i soggetti in mostra anche: panorami– per lo più siciliani e capresi – che lasciano davvero poche parole e tanta voglia di silenziosa, vecchia e cara contemplazione. Sarà per questo che il titolo della mostra è stato poi interpretato anche seguendo un’altra chiave di lettura secondo la quale le foto esposte sarebbero un tentativo di Schattner di interpretare l’epoca attuale.
[di Ambra Benvenuto]
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