Steina e Woody Vasulka, la coppia che ha segnato la storia dell’immagine nell’arte.
Lui è un artista cecoslovacco, laureato all’Accademia delle Arti dello Spettacolo di Praga, lei una violinista islandese: sono Woody e Steina Vasulka, due artisti che hanno fatto la storia della videoarte e delle videoinstallazioni.
Nel 1965 dalla Cecoslovacchia si trasferiscono a New York dove negli stessi anni operava un artista del livello di Paik e lì, al Greenwich Villane, scoprono le possibilità estetiche del video con l’intensità di chi si è trovato improvvisamente di fronte ad una vera e propria illuminazione artistica. I Vasulka condensano la propria ricerca sui meccanismi di elaborazione di immagini e suoni con i mezzi elettronici e informatici o apparecchiature tecniche e sofisticate. Le loro produzioni, spesso in collaborazione, riflettono un’esigenza di ispezione del rapporto tra arte e tecnologia, e sono associate all’ideazione di nuovi congegni e strumenti per la messa in pratica della loro poetica.
È a questa coppia di artisti che si deve la scoperta di una serie di tecniche di manipolazioni delle immagini video e degli strumenti per la produzione delle stesse. Essi hanno, difatti, studiato la luce elettronica e il tempo dell’istante, il “punto di vista delle macchine” e l’importanza espressiva del “feedback” elettronico. Tra il 1972 e il 1976 hanno ideato, ad esempio, la tecnica del “morphing“. La loro più affascinante intuizione è stata quella di rendere esteticamente produttivo il fatto che in elettronica una stessa frequenza elettromagnetica, se commutata in un modo origina un suono, se commutata in un altro origina un’immagine, e se adeguatamente distorta rende visibile la linea di confine che i nostri sensi percepiscono tra suono e immagine, costituendo insieme audio-visivi per la prima volta nella storia del cinema effettivamente unitari. Il contributo che essi hanno dato all’arte e alla videoarte è di valore assoluto.
Una delle massime espressioni dell’arte dei Vasulka è Violin Power, opera in cui Steina fa interagire il proprio corpo direttamente con la macchina, “suonando il video con il violino”, condizionando con il suo movimento i segnali audio e video, sancendo un vero e proprio matrimonio tra corpo e macchina.
“Ho scoperto che negli Stati Uniti esiste una cultura industriale alternativa, che s’affida alla genialità individuale, quasi come nell’arte. Gli inventori-programmatori in elettronica hanno saputo difendere la loro indipendenza all’interno del sistema. Divenuti artisti a pieno titolo, essi utilizzano gli utensili elettronici che hanno creato” – Woody Vasulka.
[di Marco Coppola]