Ancora “in mano nazista” opere d’arte per milioni di euro che i nazisti rubarono durante la seconda guerra mondiale; oggi arriva una legge dalla Germania
In una casa di Monaco sono stati ritrovati circa 1400 quadri, gran parte dei quali rubati dal nazismo, da qui la proposta del governo bavarese di promulgare una legge che limiti la possibilità di prescrizione del reato. Con la nuova legge, i possessori di opere d’arte sottratte ai legittimi proprietari in epoca nazista non potranno fare ricorso alla prescrizione se dovesse sussistere il sospetto che si tratti di opere acquisite illegalmente.
A porre come necessaria la legge, il ritrovamento (della primavera del 2011, ma reso noto a novembre 2013) dei quadri “degenerati” a Monaco nell’abitazione del collezionista Cornelius Gurlitt, figlio di un importante mercante d’arte che collaborava con il Fuhrer, trafficando in oggetti d’arte per conto del regime. Risulta che almeno 300 dei quadri ritrovati in uno sgabuzzino di Gurlitt erano etichettati come “arte degenerata” (alcuni erano capolavori che si ritenevano perduti), ed esposti nella mostra di opere requisite organizzate dalle autorità naziste nel 1937.
Varie opere erano state rubate a collezionisti ebrei, o acquistate a prezzi ridicoli dietro la promessa di una via di fuga. Negli anni ’30 e ’40, molti dipinti erano stati poi acquistati dal commerciante Hildebrand Gurlitt. Il quale, alla fine della seconda guerra mondiale, disse che la sua collezione si trovava nella casa di famiglia a Kaitzer Strasse a Dresda e che lì era stata bombardata, andando distrutta. Fra le opere ritrovate in mezzo ci sono Matisse, Picasso, Chagall, Franz Marc.
[di Marco Coppola]