“Fuori era estate”, il progetto di Luigi Cecconi tramuta immagini oniriche in fotografie. Esposizione alla Matèria Gallery, Roma
Dal 9 al 18 giugno, alla Matèria Gallery di Roma, è possibile conoscere qualcosa che solitamente viene taciuto.
“Fuori era estate” è il progetto fotografico di Luigi Cecconi in cui si indagano gli stati emotivi legati all’aborto. Il punto di vista dal quale questa tematica viene approfondita è del tutto innovativo.
Di solito, l’aborto viene affrontato da un punto di vista politico o morale ed è facile scadere in conclusioni affrettate o, peggio ancora, cadere in comodi pregiudizi.
In “Fuori era estate” protagoniste sono le donne, che non appaiono con le loro esperienze in maniera diretta ma lasciano esplorare una sfera probabilmente ancora più intima: l’inconscio. Ciò è stato possibile in quanto il fotografo Luigi Cecconi non si è limitato ad ascoltare semplicemente le esperienze delle donne in questione ma ha approfondito il lato emotivo della faccenda attraverso racconti di sensazioni postume all’aborto e, soprattutto, narrazione di sogni.
Sono le immagini oniriche raccontate dalle donne che hanno abortito ad essere state tramutate nelle fotografie in esposizione. Si tratta di immagini che intendono far riflettere sullo stato emotivo post-chirurgico, qualcosa di immateriale che poco spesso viene trattato, focalizzando finalmente l’attenzione sulla donna.
[di Ambra Benvenuto]