Al Pan il quarto arcano maggiore dei tarocchi, l’Imperatore, è stato presentato unitamente a una fiaba di Basile in uno spettacolo-concerto di musica elettronica
Il 9 e il 10 gennaio 2016 ha avuto luogo, presso il Palazzo delle Arti di Napoli, uno spettacolo-concerto di musica elettronica intitolato “IV Arcano maggiore – L’imperatore – Li Tre Re Bestie”.
Lo spettacolo fa parte di un progetto drammaturgico che si propone di esplorare i 22 arcani maggiori dei tarocchi. Circa vent’anni fa, l’autore dei testi recitati Giuseppe De Chiara, imbattendosi in un testo di filosofia esoterica francese di fine Ottocento riguardante l’argomento in questione, si è proposto di portare i tarocchi in teatro, coniugando le affascinanti simbologie con il mondo della fiaba.
Il significato di ogni arcano dei tarocchi è stato dunque ricercato – e non inventato – nelle fiabe, nelle storie. Nel caso dello spettacolo svoltosi al PAN, l’arcano dell’imperatore è stato ritrovato nella fiaba “Li Tre Re Bestie” di Giambattista Basile, portata in scena in una chiave alchimistica.
In questa fiaba, tre sorelle di un principe vengono rapite precedentemente alla nascita di quest’ultimo, il cui compito da adulto è quello di ritrovarle. Ogni sorella è stata rapita da un animale corrispondente ad un elemento: delfino – acqua; cervo – terra; falco – aria. Il principe non solo riesce a trovare le tre sorelle, ma conosce pacificamente i tre ‘re bestie’, i quali gli donano speciali strumenti utili a sconfiggere il drago che detiene, prigioniera, la sua amata.
Proprio come le sorelle del principe, anche il drago simboleggia un elemento, il fuoco, che per Basile rappresenta il passaggio dall’infanzia all’età adulta, in quanto solo quando il bambino diviene consapevole, cosciente di sé e capace di manovrare un elemento così pericoloso è pronto alla trasformazione che porta ad uno stadio di crescita successivo.
Lo spettacolo è stato realizzato con testi di Giuseppe De Chiara, voce recitante insieme a Gabriella Striani; musiche di Stefano Busiello e disegni di Luigi Angelone.
Gli artisti in questione sono stati in grado di realizzare una performance in cui arti visive, teatro e musica risultano perfettamente calibrate. In tal modo, è possibile fruire di un modo di fare arte in grado di accattivare un pubblico di tutte le età, composto da appassionati e profani del genere.
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[di Ambra Benvenuto]