«Lo vedi quel gazebo? Ecco, io ci vedo li, ad un tavolo a cenare a lume di candela… con un tulle rosso che lo riveste intimamente, un sottofondo di violini… ‘”Vedi così come vedo io…?”»
Eccola, una delle forme d’arte meno diffusa e comune, la ‘proiezione’, vedere con medesimi occhi, percepire un luogo comunemente pervaso come qualcosa di intimo e inviolato. Ma tu, puoi sentirmi, se da questo emisfero pervaso di aridità io cerco di elevarmi? Cerco tra la folla di scorgere ciò che nessuno vede mai, colori sfumature, profumi, sembianze… Vedi come vedo io che, non c’è violazione più grande dell’incomprensione…
-Antonia Salvati-