A Palazzo Zevallos gli artisti creano opere d’arte sul momento: ritraggono uomini e donne in visita alla mostra
Nel salone monumentale di Palazzo Zevallos Strigniano, Napoli, è stata allestita un’apposita sala di posa pensata per riprodurre fedelmente il gioco di luci che rende unica l’opera “Ritratto d’uomo”, capolavoro di Antonello da Messina. E’ qui che avrà luogo lo shooting fotografico di Francesco Zizola, celebre fotografo romano. I visitatori verranno invitati a farsi fotografare nella medesima posa del capolavoro dell’artista siciliano. Un’idea originale che punta ad avvicinare il pubblico alle opere d’arte del passato attraverso un coinvolgimento diretto, con l’intento di trasformare una semplice visita al museo in occasione di formazione esperienziale. I partecipanti avranno infatti la possibilità di assistere a tutte le fasi di produzione, lavorazione e postproduzione dei singoli scatti.
All’appuntamento di sabato 12 dicembre, titolato “RI-TRATTI”, seguiranno altri 4 appuntamenti, veri e propri incontri ravvicinati con alcuni tra i più noti fotografi italiani: dopo Franco Zizola, si alterneranno alla fotocamera Cesare Accetta (il 21 dicembre), Paolo Ranzani (il 28 dicembre), Daniele Ratti (il 4 gennaio 2016) ed Ugo Pons Salabelle (l’8 gennaio 2016) chiamati a ritrarre uomini e donne in visita alla mostra. Durante il finissage del “Ritratto d’uomo” di Antonello da Messina, saranno infine esposte nella cornice di Palazzo Zevallos Stigliano 15 tra le più significative fotografie prodotte durante gli appuntamenti fotografici.
ll Ritratto d’uomo, presente nelle collezioni del Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama a Torino, fu dipinto nei primi mesi del 1476. Nei dettagli minuti Antonello mette a frutto la conoscenza dell’universo lenticolare della pittura fiamminga conosciuta nella città partenopea alla bottega del Colantonio. Il fascino di questo piccolo dipinto, che appartiene alle prove più alte della produzione di Antonello, è da ricercarsi nell’esito particolarissimo della sintesi tra astrazione e realtà, tra la dimensione ampia e prospettica della figura e la sapienza realistica della riproduzione dei particolari, tra geometria e intimità psicologica.
[di Magdalena Sanges]