“Lunga vita all’immateriale” – L’arte al fine di raggiungere il Vuoto, il nirvana secondo Yves Klein
Yves Klein è stato un artista e performer ritenuto precursore della Body Art e, per molti, anche del Nouveu Réalisme, un movimento artistico in cui, come nella Pop Art, le opere sono costituite da materiali attinenti a realtà banali.
In realtà, è difficile mettere in discussione i materiali utilizzati da Yves Klein dal momento che il suo motto era “Lunga vita all’immateriale”. In tutta la sua arte, infatti, viene sottolineata più volte l’importanza dell’immateriale e del vuoto.
Nato a Nizza nel 1928 e morto a Parigi nel 1962, durante la sua breve vita, Yves Klein ha frequentato la scuola della marina mercantile e successivamente la scuola di lingue orientali.
Tra le opere più celebri dell’artista nizzardo vi sono i dipinti monocromi, in cui la ricerca del colore era molto minuziosa. Agli inizi della carriera, Klein produsse più di mille tavole in diversi colori realizzate in circa sette anni.
La realizzazione di alcuni di questi pannelli hanno dato luogo a diverse performance durante le quali l’artista dipingeva le tele utilizzando il proprio corpo o quello di altre persone.
In “Antropometrie” (1960), ad esempio, alcune modelle si intingevano nel colore come fossero pennelli per poi stendersi sulla tela, tracciando ciò che l’artista definiva una traccia di vita.
Un’altra performance celebre si è svolta durante un evento in cui Yves Klein ha realizzato un quadro con delle modelle mentre un’orchestra eseguiva un brano da lui composto, “Monotone Symphony” (1949) che, come da titolo, consisteva in una sola nota ripetuta.
Ancora un altro episodio che ha dato un certo rilievo a Klein è stata la vendita, da parte di quest’ultimo, di alcuni pezzi di vuoto della città in cambio del materiale da lui giudicato più puro: l’oro. A scanso di equivoci, il ricavato delle vendite è stato successivamente gettato nella Senna.
La fissazione per il Vuoto da parte di Klein è stato dovuto all’influenza della filosofia zen – per l’artista, il Vuoto era uno stato simile al nirvana.
[di Ambra Benvenuto]