“Io leggo perché”, i lettori incalliti coinvolgono chi legge poco o non legge, con una serie di iniziative. Scopriamo quali.
“Io leggo perché”, è la nuovissima iniziativa mirata a coinvolgere nel piacere della lettura i poco avvezzi.
“Io leggo perché”, che sta già conoscendo tanta diffusione online grazie all’hashtag dedicato all’evento #ioleggoperché, è un insieme di eventi che culminerà il 23 aprile nelle maggiori piazze italiane e in diretta su Rai3. Ma perché? Qual è l’obbiettivo?
Il mondo della cultura viene spesso visto come aperto soltanto a chi ne fa già parte, a chi certi valori li ha avuti inculcati in ambito familiare o tramite qualche bravo insegnante. Ma che succede se non si ha avuto la fortuna di entrare a far parte del mondo della cultura? E perché dei libri, strumenti accessibili a tutti, considerata la possibilità di acquistarli a pochi euro o di prenderli in biblioteca, pare ne usufruiscano sempre e solo alcuni eletti?
Il popolo dei lettori più generosi ha deciso di provare a cambiare la situazione vigente. È giunto il tempo in cui sta proprio ai lettori uscire dal “ghetto” e coinvolgere chi non legge, o chi legge poco, nel magnifico mondo dei lettori incalliti che hanno voglia di comunicare che spesso il problema non è non avere tempo ma non aver trovato il libro giusto.
L’iniziativa vi stuzzica? Volete diventare anche voi lettori-messaggeri in aiuto dei non-lettori? Ecco cosa fare:
È possibile rivolgersi a una delle 1100 librerie, delle 1000 biblioteche e delle università coinvolte nel progetto “Io leggo perché”, prendere alcune delle 240mila copie messe a disposizione da ben 24 autori e darle ai non-lettori che intendete “convertire”. Tutte le informazioni sono disponibili al sito dell’iniziativa, dove si può compilare un modello di adesione teso a creare una vera e propria comunità di lettori di vecchia data e non.
Oltre ad “Io leggo perché” e a “Piazza un libro” (titolo riferito specificamente agli incontri che avverranno nelle piazze il 23 aprile), c’è poi “Crossa un libro”, che avrà luogo specificamente nelle scuole. Come spiega il nome dato a quest’ultima iniziativa, si tratta di bookcrossing in classe, ovvero gli studenti si scambieranno tra loro alcuni libri.
Prima di diventare lettori-messaggeri, è bene prepararsi a dovere sapendo quali libri fanno parte dell’iniziativa. Ecco i titoli:
“Il corvo”, Abdolah;
“Il manoscritto incompleto”, Adbulla;
“Brancaleone”, Monicelli, Scarpelli;
“Acciaio”, Avallone;
“Oceano Mare”, Baricco;
“Una canzone per Bobby Long”, Capps;
“L’ordine delle cose”, Capriolo;
“La verità dell’Alligatore”, Carlotto;
“lo splendore della vita”, Casati Modignani;
“I frutti dimenticati”, Cristiano Cavina;
“Due di due”, De Carlo;
“Non avevo capito niente”, De Silva;
“Il cacciatore di aquiloni” Housseini;
“Warrior Cats. Il ritorno nella foresta”, Hunter;
“L’estate dei segreti perduti”, Lockhart;
“Splendore”, Mazzantini;
“Nella casa di vetro”, Munforte;
“La formula del professore”, Ogawa;
“Quando sei nato non puoi più nasconderti”, Ottieri;
“Come un romanzo”, Pennac;
“La foto sulla spiaggia”, Riccardi;
“Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, Sepulveda;
“Il mercante di libri maledetti”, Simoni;
“Galeotto fu il collier”, Vitali.
[di Ambra Benvenuto]